Questo itinerario in moto sarà la tua migliore occasione per scoprire la Basilicata sud! Un percorso in 6 tappe sbalorditive in località nascoste e lontane dal turismo di massa.
Disegnando una mezzaluna nel sud della Basilicata, questo tracciato rivela il volto più autentico e selvaggio della regione. Un’immersione totale territori del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano e lo spettacolare territorio dei Calanchi Lucani.
Abbiamo percorso la Basilicata in lungo e in largo, essendo la nostra terra d’origine. La conosciamo in ogni suo angolo e siamo pronti a guidarti alla scoperta delle sue location più intime e autentiche.
Allaccia il casco e partiamo!
Tutto quello che devi sapere sulla Basilicata sud
La Basilicata sud custodisce due dei suoi paesaggi più straordinari: il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano e i Calanchi Lucani.
Il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese
Il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, come viene più brevemente chiamato, è il parco più giovane tra i parchi nazionali italiani, istituito nel 2007. Si estende su oltre 68.000 ettari, comprendendo i territori montani più spettacolari della regione.
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All’interno dei sua superficie svettano alcune delle maggiori cime dell’Appennino Meridionale, che sfiorano i 2.000 metri. Il monte Volturino (1836 m s.l.m.), il Pierfaone (1740) e il massiccio del Sirino (1970). rappresentano i confini naturali di questo parco.
Tra alte montage e valli verdissime, questo territorio offre una biodiversità incredibile e una natura selvaggia che si mescola con borghi arroccati e antiche tradizioni. È anche uno dei rari habitat dell’aquila reale e di specie come il lupo appenninico, che trovano rifugio nelle foreste rigogliose del parco.
I Calanchi Lucani
Proseguendo verso sud-est, l’area dei Calanchi Lucani rivela un paesaggio quasi lunare. Modellata da millenni di erosione, questa zona arida e brulla è tra i paesaggi più singolari d’Italia e offre uno dei panorami più inusuali e suggestivi del paese.
Si tratta di una delle aree calanchive più estese d’Italia, che si sviluppa prevalentemente tra i singolari paesi di Pisticci, Montalbano, Tursi e Aliano. Un territorio unico e arcaico, fatto di aspri solchi di argilla e calcare, che ispirò le profonde sensazioni che Carlo Levi racconta nell’indiscusso capolavoro “Cristo si è fermato ad Eboli”.
Non perderti l’articolo “4 tappe in un itinerario in moto nei Calanchi della Basilicata“, che conduce attraverso l’intera area calanchiva della Basilicata Sud.
Ed è proprio in questi scenari che si snoda il nostro itinerario, un viaggio che attraversa luoghi segreti, borghi storici e curve emozionanti.
L’itinerario nella Basilicata del Sud
Questo itinerario in moto di circa 150 km si snoda attraverso la Basilicata sud. Disegnando una sorta di mezzaluna sulla mappa, percorriamo strade che si intrecciano tra panorami suggestivi e tratti di curve che sfidano anche i motociclisti più esperti.
Attraversando la Val d’Agri e la Valle del Serrapotamo andiamo alla scoperta dei territori più interni dell’Parco dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese. Entrando nella Val Sinni gli scenari si allargano progressivamente fino a lasciarci intravedere le prime formazioni dei calanchi.
La Mappa
La mappa di Google dell’itinerario in moto nella Basilicata Sud.
Il file GPX
Il file .GPX per memorizzare il tracciato del percorso sul tuo navigatore.
Per visualizzare la mappa sullo smartphone puoi utilizzare un’app come, ad esempio, GPS viewer.
Tappe dell’itinerario in moto
1. Lago del Pertusillo e partenza sulla SP7
Punto di partenza di questo itinerario nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano in moto è il Lago del Pertusillo. Ci troviamo nel cuore della Val d’Agri, in uno scenario suggestivo, fatto di fitti boschi che scendono fino alle sponde del lago. La strada veloce SS598 Fondo Val D’Agri, in questo tratto che costeggia il lago, è un vero portento: curvoni ampi e a tratti impegnativi divertono sia il mototurista che il pistaiolo…
Ammirato il panorama sul lago, prendiamo la SP7. Il tracciato parte subito ricco di curve strette e incalzanti, che dondolano sinuose seguendo il profilo delle montagne. Ci addentriamo nella quiete di questo paesaggio montano, incorniciato da boschi rigogliosi.
2. Monte Raparello e Santuario
Nel folto verde del paesaggio spiccano per contrasto i monti Raparo e Raparello, privi di vegetazione: “rapàt” (calvo).
Il nostro itinerario in moto fa tappa al Santuario della Madonna della Rupe, posto a quota 1288m sulla cima Raparello. Il santuario è aperto solo da maggio ad agosto, quando gli abitanti di San Marino D’Agri conducono la loro patrona protettrice sul monte.
Un luogo di pace e silenzio assoluto, che ci permette di immergerci completamente nella natura. Il panorama qui è incredibile: si ammira tutta la Val d’Agri e, verso sud, lo sguardo si perde fino alle cime del Pollino e al mar Ionio.
3. San Chirico Raparo
Ritornando sulla SP7, il percorso ci porta a raggiungere il borgo di San Chirico Raparo, arroccato sul suo sperone roccioso.
Una passeggiata nel centro storico, un concentrato di vicoli e casette caratteristiche, permette di scoprire i ruderi del castello e palazzi nobiliari.
La chiesa più importante è il Duomo dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, che custodisce alcune opere datate XII e XIV secolo.
La cappella di Sant’Anna, risale invece al 1700 ed è uno dei luoghi di culto meglio conservati del borgo, posta nella piazza principale del paese, Piazza Roma, accanto al Municipio.
4. Calvera e la Valle del Serrapotamo
Lasciandoci San Chirico alle spalle, la SP7 incontra la Strada Provinciale di Sella del Titolo. Qui il paesaggio si fa più rurale, con colline che si stendono a perdita d’occhio e un’atmosfera autentica di Basilicata.
Curve dolci e lievi saliscendi ci accompagnano a Calvera, il borgo bianco che si affaccia sulla Valle del Serrapotamo.
Il suo centro storico lascia scoprire diversi palazzi nobiliari dalle caratteristiche mura bianche. Da non perdere il Palazzo Mazzilli, situato nella parte alta dell’abitato. La sua insolita facciata colpisce per una loggia trilobata e la policromia dei medaglioni, che ritraggono poeti e filosofi. Poi statue, angeli e sculture arricchiscono la struttura e e dei riquadri in terracotta colorata, rappresentati le quattro stagioni, adornano il cornicione.
Da Calvera la Strada Provinciale di Sella del Titolo si contorce in una serie di tornanti che raggiungono la Valle del Serrapotamo dove il tracciato si distende lasciando spazio a qualche momento di velocità. Il paesaggio muta e ci porta verso scenari più aperti.
5. Senise e la SS653 Sinnica
Nel punto in cui confluiscono il fiume Sinni e il torrente Serrapotamo si staglia Senise, con la caratteristica struttura piramidale. Adagiato su un poggio che guarda il Lago di Senise (anche detto di Montecotugno), questo borgo ha origini normanne.
Nel suo centro storico tra i vicoli e le casette rurali si stagliano importanti edifici signorili. Tra questi, Palazzo Fortunato è oggi sede del Museo Etnografico. La passeggiata nel borgo procede in salita fino al cuore della zona vecchia dove un tempo sorgeva il castello. Di quest’ultimo non restano che alcune tracce: le grosse mura in pietra sono state, nel tempo, irrimediabilmente inglobate in altri edifici.
Da Senise ci immettiamo sulla Sinnica (SS653). Questa statale è conosciuta per i suoi lunghi rettilinei e il panorama che si allarga progressivamente fino a lasciarci intravedere le prime formazioni dei calanchi.
6. Il Canyon dei Calanchi e il Santuario di Anglona
Lasciamo la Sinnica (SS653) uscendo a Tursi. Pochi chilometri (4km) e ci troviamo sulla Provinciale Tursi-Policoro, nota anche come la strada del Canyon dei Calanchi. In questo luogo la natura si è fatta scultore, creando un paesaggio quasi astratto. In un’atmosfera aliena, si scorre immersi tra le lame di roccia calcarea, catapultati all’improvviso in un altro universo alla guida di un “moto rover lunare”….
Questa strada ci accompagna con simpatiche curvette, su un asfalto ahimè non perfetto, fino al Santuario della Madonna di Anglona. Una delle tappe più affascinanti di questo percorso per la sua storia e posizione panoramica sulle valli del Sinni e dell’Agri.
l santuario rappresenta ciò che resta dell’antica Anglona, una città romana nata a sua volta sulle rovine di Pandosia, antica città della Magna Grecia (I secolo a.C.). Un sito che racconta una storia millenaria, tra le cui alterne vicende si colloca, intorno all’anno 1000, l’edificazione della cattedrale, riconosciuta monumento nazionale già nel 1931.
7. Craco, la città fantasma
Tornando verso Tursi prendiamo la SP154 e poi la Statale 103, avventurandoci tra le campagne coltivate della piana del metapontino. Il nostro obiettivo è Craco, il celebre “paese fantasma“.
La strada verso questo borgo abbandonato si fa stretta e avvolgente, offrendo scorci spettacolari sul paesaggio dei calanchi. L’atmosfera qui è surreale: Craco appare affascinante e inquietante insieme. Questo antico borgo lucano fu evacuato negli anni ’60, a causa del cedimento delle rocce friabili su cui è costruito.
Oggi Craco è completamente abbandonato e conserva un fascino spettrale che attira visitatori da tutto il mondo. Questo luogo è stato scelto come set cinematografico per moltissimi film, incluso il celebre La Passione di Cristo di Mel Gibson.
Il paese è visitabile solo accompagnati da guide autorizzate. Per info > leggi qui
8. Teatro dei Calanchi a Pisticci
Per concludere il nostro viaggio, ci dirigiamo verso Pisticci, percorrendo un breve tratto sterrato che porta al Teatro dei Calanchi.
Sulla SP176 si incontra una stretta strada sterrata con l’indicazione Teatro dei Calanchi. Anche senza navigatori sofisticati, Google Maps vi guiderà con precisione fino a destinazione.
Ci immergiamo di nuovo nel paesaggio lunare e abbagliante dei calanchi lucani. In questo punto, ogni estate, vengono organizzati eventi di teatro e musica, in un anfiteatro naturale. Tra le pareti argillose dei calanchi si crea un perfetto connubio tra natura e arte.
È il luogo perfetto per fermarsi, guardarsi indietro e apprezzare tutto il percorso fatto: un viaggio nell’anima più autentica e nascosta della Basilicata sud.
Prima di togliere il casco…
Concludiamo questo viaggio nella Basilicata sud, una terra di sorprese, paesaggi unici e borghi sospesi nel tempo. Questo itinerario invita a scoprire il lato più autentico della nostra regione. È un’esperienza che unisce l’avventura su due ruote alla bellezza selvaggia di una terra poco esplorata.
Se questo percorso ti ha ispirato, aiutaci a far conoscere queste meraviglie! Condividi l’articolo con altri appassionati di moto e avventura. Insieme, possiamo portare più viaggiatori a esplorare la Basilicata e il nostro blog.