nel nord della Basilicata in moto

5 tappe imperdibili nel nord della Basilicata in moto

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Itinerario in moto sulle migliori strade tra Melfi, Venosa, Monticchio, Castel Lagopesole e le cascate di San Fele.

Se avete in mente di visitare la Basilicata in moto, vi proponiamo 5 tappe imperdibili. Un mototour emozionante nel nord della Basilicata, una regione ancora poco conosciuta ed esplorata dai turisti e che nulla ha a che fare con i flussi di turismo di massa. Dunque, preparatevi al relax, alla tranquillità, ai ritmi lenti e, in qualche caso, anche alla poca organizzazione.

Il nord della Basilicata in moto

Il nord della Basilicata è un’area piena di bellezze naturalistiche rare. Ricca di storia, tradizioni culturali ed enogastronomiche, merita decisamente una visita. Il suo cuore è costituito dal Vulture, un territorio dominato dal massiccio vulcanico del Monte Vulture (1326 m slm). Un vulcano preistorico ormai estinto di grande fascino. Nei suoi crateri hanno origine due laghi vulcanici di spettacolare bellezza e il terreno, particolarmente fertile, da vita ad una fitta e rigogliosa vegetazione.

Stiamo parlando della regione dell’aglianico, delle acque effervescenti, dei boschi di castagno e del “marroncino di Melfi”, di Orazio Falcco, di Federico II e del brigantaggio. Storia, natura, cultura e tradizioni si combinano in un mix che fanno della Basilicata del nord un territorio di sorprendente seduzione.

L’itinerario in moto che andiamo a disegnare tocca 5 tappe imperdibili della Basilicata del nord. Partendo da Melfi, vedremo cosa visitare a Venosa, Monticchio, Castel Lagopesole e San Fele. Un mototour sulle statali e provinciali più interessanti, sia da un punto di vista paesaggistico che motociclistico.

Approdo a Melfi

Arrivando a Melfi si scorge, maestoso, il bellissimo castello federiciano con le sue grandi torri possenti. E’ un’opera di grande suggestione. Ad esso si arriva dopo aver attraversato le antiche mura turrite che circondano, per un perimetro di 4km, il centro storico di origine medievale. Arroccato su un costone roccioso, il castello è contornato da un grande fossato e vi si accede attraverso un ponte, una volta levatoio, oggi in opera muraria. Al suo interno, nelle ben 25 stanze, è allestito il Museo Archeologico, i cui reperti più antichi risalgono al IV-III sec a.C.. Ma lo spettacolo più affascinante lo si può ammirare anche solo guardando dalle finestre, da cui si scorge uno panorama spettacolare.

Leggi anche 3 castelli di Federico II in un  itinerario  motociclistico.

E’ possibile visitare il castello alla modica cifra di €2,50.
Aperto tutti i giorni dalla 9.00 alle 20.00. Lunedì dalle 14.00 alle 20.00.

All’interno delle mura di cinta si possono ammirare le piazze e i vicoli ricchi di portali, decorazioni in pietra e rilievi. Le fontane. I numerosi palazzi signorili e gli edifici religiosi. Ma voglio segnalarvi una chicca. A pochi passi dal castello, tra i vicoli medievali, c’è una cantina vinicola
aperta ai visitatori! La Cantina Carbone organizza degustazioni di Aglianico, accompagnate da assaggi di prodotti locali (prenotare 0972 238726; info@carbonevini.it). Una sosta gustosa, per poi ripartire….

Rimettiamoci in marcia

Lasciando Melfi per raggiungere la bellissima Venosa, prendete la SS303 fino a Rapolla. Qui vi immetterete sulla SS93, dove asfalto perfetto, curve fantastiche e un piacevole paesaggio di media montagna vi accompagneranno per circa 13 km. Dopodiché, imboccate la SP168, una provinciale dal fondo non proprio perfetto, ma panoramicamente deliziosa. Affiancando uliveti e vigneti, in poco più di 10km, raggiungerete Venosa.

Venosa: la città di Orazio

Inclusa nell’elenco dei Borghi Più Belli d’Italia, Venosa merita una visita accurata.  Ad accogliervi nel centro storico c’è il castello aragonese, con le sue imponenti torri cilindriche e un profondo fossato perimetrale. Al suo interno un ampio cortile circondato da un loggiato rinascimentale e un ricco Museo Archeologico, che conserva le testimonianze storiche della città e del territorio.

Basilicata in moto
Ingresso principale del Castello Aragonese di Venosa

Qui, in Piazza Umberto I, potete rilassarvi con un aperitivo, ritemprarvi con un caffè o gustare un gelato. Trovate numerosi localini ad animare l’incantevole porticato che adorna la piazza. Anche il borgo merita un’occhiata. Nelle stradine lastricate potete perdervi alla scoperta delle botteghe artigiane o acquistate squisitezze locali. Passeggiando tre i vicoli troverete anche l’abitazione del noto poeta latino Quinto Orazio Flacco, che in questa città ebbe i natali…
Ma il simbolo di Venosa è sicuramente l’Incompiuta della SS. Trinità. Riconosciuta come monumento nazionale, l’Abbazia benedettina conserva la stratificazione di tracce romaniche, longobarde e normanne. Risalente al V/VI secolo, è costituita da una chiesa antica e una nuova, il cui progetto non fu mai portato a termine. Entrambe sono visitabili.

Verso Rionero e i laghi di Monticchio

Riprendiamo l’itinerario in moto nel nord della Basilicata lasciando la bellissima Venosa sulla SP10. Risalendo verso Ginestra, si gode di un percorso panoramico ed anche di un divertente dondolio tra curve e tornanti. Superata Ginestra, sulla SP8, in direzione Barile/Rionero, il paesaggio è disegnato dai vigneti di Aglianico doc. In posizioni strategiche, si scorgono romantici casali antichi, che rimandano l’immaginazione ad una piacevole vita in epoche passate.

Antico casale in agro di Barile

Siete nel cuore del Vulture, nel centro dalle Basilicata del nord! Non vi resta che portare le vostre due ruote dentro il Monte Vulture! E sì, perché siamo di fronte ad un vulcano non più attivo e, scendendo tornante dopo tornante, raggiungerete i sui antichi crateri. Troverete due tipici laghi vulcanici, immersi in una fitta vegetazione boschiva. I laghi di Monticchio, un’attrazione naturalistica straorinaria!
Per raggiungerli proseguite sulla SP167, seguendo le indicazioni per Monticchio Laghi.

I Laghi di Monticchio

La stagione migliore per visitare i laghi è forse l’autunno, quando tutto il paesaggio si colora di un giallo-arancio e la luce ha un incredibile fascino. Ma lo spettacolo è assicurato in tutte le stagioni.

Nella fitta vegetazione si scorge l’Abazia di San Michele Arcangelo. Il suo bagliore crea un piacevole contrasto sullo sfondo. All’interno dell’abazia è allestito “Il Museo di Storia Naturale del Vulture”, che racconta in modo piacevole ed interattivo i 750.000 anni di storia del vulcano. Molto suggestiva la grotta dell’Angelo, dove si possono ammirare affreschi risalenti all’XI secolo.

lago di Monticchio con visuale dell'Abazia di San Michele Arcangelo e pedalò sull'acqua
Laghi di Monticchio e Abazia di San Michele

Potete pranzare in riva al lago. Ci sono numerose strutture che offrono specialità locali o menù turistici. Inoltre, si possono compiere molteplici attività, come fare un giro nel lago in barca o in pedalò. Oppure, visitare il perimetro dei due laghetti in trenino o in carrozza. Se siete più audaci, fittate un cavallo o un tandem a 4 ruote. Ma potete anche semplicemente passeggiare e scoprire qualche sentiero che si inerpica sulla montagne e che vi regalerà la visione di un panorama emozionante.

Di nuovo on the road, direzione Lagopesole

Terminata la visita a questa tappa vulcanica, attraverso la SS93, raggiungiamo Lagopesole.

La SS93 è una strada in buone condizioni. Partendo da Rionero, il suo tracciato è piuttosto pianeggiante e rettilineo. Così tra brevi allunghi e curve morbide si arriva alle pendici del castello, dove il percorso inizia a farsi più guidato. 6km di curve in salita e si arriva al Castello di Lagopesole.

Lagopesole è un piccolo borgo, ben curato, con alla cima il suo grande castello. Un maniero voluto da Federico II come residenza di caccia. Si narra che in questi luoghi si ritirasse per compiere la sua appassionante caccia col falcone. All’interno del castello, visitabile al costo di € €2,00, c’è un modernissimo museo narrante. Si racconta, con proiezioni in multivisione, la vita nel castello, la storia di un Re eclettico e la ricchezza di questo territorio. Al museo narrante si affianca, nei mesi estivi, un cinespettacolo stupefacente. Si viene praticamente rapiti dalla immagini, proiettate a tutt’altezza, sulle pareti del grande cortile del castello. La storia è narrata con un’astuzia sapiente, che affascina e intriga. Spettacolo poco pubblicizzato… ma di grande valore artistico e culturale!

Bellissimi anche i panorami di cui si gode dal castello. In particolare quello sulla Valle di Vitalba con sullo sfondo il Vulture. Potreste anche fare una passeggiata a cavallo, lungo i sentieri di Re Federico o i tratturi dei briganti…. magari al tramonto! Ai piedi del castello c’è un maneggio con B&B, “I Cavalieri di Bianca Lancia”, molto ospitale, che organizza un “Percorso Breve” (1 ora) molto divertente…!! Leggi anche La Basilicata in un weekend

Alle cascate di San Fele

L’ultima tappa di questo itinerario in moto ci conduce a San Fele. Una località meno nota, che tuttavia nasconde una delle più belle attrazioni naturalistiche del nord della Basilicata. Le Cascate di San Fele. La strada da percorrere per raggiungere questo piccolo paesino lucano, in circa 20 minuti, è nuovamente la SS93. Tornate indietro per qualche Km, ma in montagna, si sa, una strada fatta nelle due direzioni opposte è come se fosse due strade diverse! Cambiano disegno, pendenza e panorami… Arrivati di nuovo giù nella valle, dopo il lungo rettilineo, si svolta a sinistra. Trovate le indicazioni per le cascate. Percorrete la SP219, una strada larga, ben asfaltata, con curve morbide, fino all’incrocio, sulla sinistra, per la Strada Provinciale San Fele. 7 km di “pista”… Buon divertimento!! 😄 Leggi anche L’anello di Passo delle Crocelle.

In agro di San Fele nasce un torrente, il Bradano, che diventa uno fiumi più importanti della Basilicata. Attraversando l’appennino è costretto a compiere diversi salti di quota, che danno origine alle suggestive cascate “U Uattënniérë”. Per poterle ammirare, preparatevi a compiere sentieri di trekking più o meno impegnativi. Immersi nella natura, potete scegliere tra diversi percorsi suggeriti che vi permetteranno di vedere tutte o solo alcune delle cascate.

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alleroL

Ho sempre scritto raccontando ciò che mi appassiona: dei cavalli prima dell'ippoterapia poi. Infine, riscopro la mia adolescenziale passione per le moto e nasce Teste di Casco. Inseguo solo ciò che mi appassiona!

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