Monticchio Laghi itinerari in moto

I Laghi di Monticchio in moto: l’emozione di entrare in un vulcano

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Raggiungere i Laghi di Monticchio in moto è una delle esperienze più amate dai motociclisti locali e non solo. Ogni weekend, particolarmente in estate, le rive dei due specchi d’acqua sono raggiunte da centinaia di amanti delle due ruote.

Ci troviamo nel nord della Basilicata, nella sub-regione del Vulture-Melfese, dominata dal profilo totemico del Monte Vulture. Uno dei luoghi più suggestivi dell’intera la Basilicata, in cui natura e cultura creano un binomio travolgente.

Partiamo insieme, dunque, in questa avventura in moto per scoprire quali sono segreti nascosti del Vulture che lo rendono così attraente.

Il Vulture e i Laghi di Monticchio

Con i suoi sette colli e i suoi due laghi vulcanici, il Vulture rappresenta uno dei luoghi più attraenti della Basilicata

Domina il territorio il Monte Vulture con i suoi 1326 m di altitudine. Inconfondibile, con la sua tipica forma a cono, dà vita ad uno scenario di rara bellezza. Una morfologia che parla della sua antica storia di vulcano “ardente, tremendo”. E sì, perché il Monte Vulture è un vulcano estinto, inattivo dal pleistocene superiore, ovvero da circa 130.000 anni. E all’interno delle sue bocche crateriche spente nasce la magia: i Laghi di Monticchio.

Laghi di Monticchio in moto Veduta Abazia di San Michele
Veduta dall’Abazia di San Michele Arcangelo

Incastonati come due diamanti nella montagna, illuminano di riflessi la lussureggiante vegetazione che li circonda. Pur essendo denominati i “gemelli del Vulture”, i due laghi assumono colorazioni differenti regalando al panorama delle sfumature di colori incantevoli. Differiscono anche per dimensioni, tant’è che uno è chiamato Lago Piccolo e l’altro Lago Grande.

Per l’elevata biodiversità vegetale e animale che caratterizza questa porzione di territorio, già nel 1971 venne istituita la Riserva Statale di Grotticelle. In particolare, si preserva una specie rara di farfalla notturna: la Bramea Europea. Si tratta di una specie preistorica, che si credeva estinta in Europa da almeno 300milioni di anni! Invece, questo fossile vivente è sopravvissuto nell’abitat del Vulture e in poche altre aree della Basilicata. 

Nel 2017 l’intera area del Vulture è stata riconosciuta Parco Naturale Regionale del Vulture che estende l’area protetta a buona parte dei territori dei comuni limitrofi.

Seppur spento, il Vulture lascia percepire tutta la sua energia. D’altra parte, la natura lussureggiante che lo circonda è riprova di una vitale fertilità.
Ci regala pregiati prodotti come:

  • il Marroncino di Melfi DOP;
  • l’Aglianico del Vulture DOP;
  • l’Acque Minerali Effervescenti Naturali (Gaudianiello, Sveva, Itala, Cutolo Rionero e altre);
  • l’olio extravergine DOP ottenuto dagli olivi Ogliarola del Vulture.

Come arrivare ai Laghi di Monticchio in moto

Ma parliamo di strade…! Per “entrare” nel vulcano e raggiungere i laghetti di Monticchio in moto, da Rionero in Vulture si percorre la SP167. La strada sale sinuosa, per circa 12km, con tornanti aperti e qualche gomito a sorpresa. Poi continua, con tornanti più serrati, scendendo nel cratere…

La grande arteria più vicina è la A16 Napoli-Canosa, uscita Candela.  Si prosegue sulla SS 658 fino a Rionero in Vulture, viadotto che costituisce la strada di riferimento sia per chi proviene da sud che da nord.

Le strade da moto

Ma, se i Laghi di Monticchio sono una tappa amata dai motociclisti è perché nei dintorni ci sono superlative strade da moto. 

Regina del territorio è la SS93 Appulo Lucana, strada che collega Barletta, in Puglia, a Potenza, il capoluogo della Basilicata. Il tratto lucano, che inizia ad Lavello, è un tracciato ampio e “sportivo” fino a Rapolla. Da Rapolla si fa più serrato: la carreggiata si riduce e le curve si stringono. Si continua per qualche Km, superando la vista del Parco Urbano delle cantine di Barile, per raggiungere Rionero in Vulture.

 

Altra strada da moto sensazionale è SS7, la famosa Via Appia che collega Roma a Brindisi. Il segmento che attraversa la Basilicata, inizia a Pescopagano e conduce fino a Matera. Percorrere questo antica strada costituisce uno strepitoso itinerario in sé. Ma il tratto che vi segnaliamo, quello vicino ai laghi di Monticchio, è un capolavoro di ritmo e paesaggi che si sicuro non dimenticherete. Da Pescopagano a Muro Lucano si alternano qualche allungo e bei tornanti. Poi si scorre con le marce alte nella piana di Baragiano, qualche tornate prima di Ruoti e si arriva a Potenza su una SS7 piacevolmente panoramica.

 

Cosa vedere a Monticchio

Il Laghi di Monticchio si incastonano in un angolo d’Italia bellissimo. Meraviglia per gli occhi e per l’anima, basterebbe semplicemente questo a renderlo una meta speciale.

Ma ci sono alcune cose da vedere e da fare che possono riempire la giornata dei più curiosi ed esigenti. Vediamo dunque quali sono gli elementi che arricchiscono la sosta a Monticchio laghi.

Il Lago Piccolo

L’esperienza più semplice e più immediata da fare a Monticchio Laghi è quella si passeggiare lungo il Lago Piccolo. Accompagnati dal canto degli uccelli, si percorre un sentiero che costeggia tutto il lago, immersi tra faggi, castagni e frassini maestosi.

Il perimetro del lago è di circa 1,5m e la passeggiata dura grossomodo 30 minuti

Nel verde turchese del Lago Piccolo si specchia la candida Abazia di San Michele Arcangelo. Durante la bella stagione le ninfee fanno esplodere i loro fiori e oche, anatre e cigni nuotano indisturbati.   

In questo lago non è possibile fare il bagno e neanche pescare. Tuttavia, lo specchio d’acqua è navigabile e si possono effettuare rilassanti giri in piccole imbarcazioni o fittare divertenti pedalò.

Per velocizzare il vostro giro intorno al lago potreste anche prendere a noleggio un risciò o lasciarvi cullare da una romantica carrozza.     

Il Lago Grande

Il Lago Grande è separato dal Piccolo da un istmo largo circa duecento metri. In realtà i due laghi sono interconnessi: il Lago piccolo riceve acqua da sorgenti sotterranee che poi si sversano nel Lago Grande ad una velocità di quasi 60 litri al secondo. 

Il Lago Grande appare di un colore verde oliva e conserva un aspetto più selvaggio. Qui la fruizione turistica è meno concentrata è il lago si mostra nel suo aspetto più autentico.

Tutt’intorno si possono ammirare le romantiche nifee, che fioriscono da maggio a settembre, mentre oche, anatre e cigni pascolano e nuotano indisturbati nelle sue acque calme.

Laghi di Monticchio in moto Lago Grande
Ninfee e cigni nel Lago Grande di Monticchio

Trenino, carrozza e risciò vi consentono di girare anche intorno al Lago Grande.

Abbazia di Sant’Ippolito

Passeggiando intorno al Lago Piccolo scorgerete dei ruderi. Sono i ruderi dell’Abazia si Sant’Ippolito, un insediamento benedettino risalente al X-XI secolo. 

Abazia di Sant'Ippolito Laghi di Monticchio in moto
Resti dell’Abazia di Sant’Ippolito ai Laghi di Monticchio

Costruita sulla lingua di terra che separa i due laghi, fu ampliata nei secoli fino ad occupare, si presume, buona parte dell’istmo. Tuttavia, dopo circa cinquecento anni di vita, il terremoto del 1456 la distrusse irrimediabilmente.

I benedettini furono costretti ad abbandonala e si spostarono sulla rupe del lago piccolo, dove oggi svetta l’Abazia di San Miche Arcangelo.

Sono tuttora in corso studi, scavi e, dove possibile, restauri per riportare in luce la storia di questo sito. Ad oggi è stata ricostruita, quasi del tutto, la torre campanaria. 

Abbazia di San Michele Arcangelo

Addossata sull’alta parete craterica, l’Abazia di San Michele Arcangelo spicca, con il suo candore, sul Lago Piccolo.

La sua costruzione iniziò probabilmente nel X sec ad opera dei monaci benedettini. Sul sito, però, esisteva una chiesa rupestre abitata dagli eremiti basiliani già nel VIII sec. Fu così che, a partire da questa chiesa-grotta, in diversi momenti costruttivi, che si accrebbero dopo il crollo della Badia di Sant’Ippolito (1456), si arrivò all’erezione dell’attuale Abazia di San Michele Arcangelo.

Laghi di Monticchio in moto Abazia di San Michele Arcangelo

Oggi l’intero complesso è costituito da un convento a più piani, una chiesa settecentesca e la cappella di San Michele Arcangelo che ingloba l’antica grotta basiliana.

Uno dei motivi per raggiungere il convento è la possibilità di ammirare il suggestivo panorama sui due laghi. Per salire all’Abazia potete affrontare la ripida scalinata che parte dal sentiero pedonale del Lago Piccolo. Un’alternativa più comoda è quella di arrivarci in moto: continuando sulla SP167, percorrete il perimetro del Lago Grande e seguite le indicazioni per l’Abazia.

Museo di Storia Naturale del Vulture

All’interno del Convento di San Michele Arcangelo è ospitato il Museo di Storia Naturale del Vulture. Diviso in 6 allestimenti tematici, il Museo racconta interattivamente la storia geologica e naturalistica del territorio. 

Si parte con una raccolta di reperti che ci parlano del cammino dell’uomo nel Vulture, per passare alla storia degli animali e delle piante che si sono infeudati nei diversi periodi sulle sue pendici.

L’area più spettacolare del museo è quella dedicata ai fenomeni parossistici del vulcano. Ci troviamo nella parte più interna e buia dell’Abbazia di San Michele Arcangelo, dove la struttura si adagia su costoni lavici. Un tappeto luminoso di plasma rosso riproduce una colata lavica, dove il visitatore camminando lascerà le proprie impronte. Questo vulcano, dunque, non ha rappresentato solo un luogo di stravolgimenti e di distruzioni, ma è anche uno scrigno di “impronte”, di tracce utili per ricostruire la vita e la storia naturale e umana del luogo.

Laghi di Monticchio in moto Museo Vulture

Altrettanto affascinante è la sezione dedicata alla Bramea Europea, la farfalla “preistorica” presente unicamente nel Vulture. Oltre a poter 0sservare in teca due esemplari (un maschio e una femmina) di questo animale miracolosamente scampato all’estinzione, su un maxischermo è raccontato con sensazionali immagini il suo misterioso ciclo vitale.

Monticchio in moto Museo Vulture

Completano il museo le sezioni dedicate agli habitat e alle collezioni di reperti. 

La visita al museo è gratuita e dura, con guida (se disponibile e ad offerta libera), circa 1 ora. La particolarità di questa bellissima esposizione è che è essa stessa parte del contesto naturale che racconta. Affacciandovi dalle sue finestre vi appaiono molti dei protagonisti della storia narrata.

Visitare i Laghi di Monticchio in moto

Location ancestrale, ambiente rigenerante, itinerari motociclistici, rotte mototuristiche: questi gli ingredienti del Monte Vulture.

I laghetti posti nella sua pancia non sono che ciliegine sulla torta di un territorio straordinariamente affascinante.

Scopri gli itinerari che puoi fare in Basilicata, nei pressi del Vulture:

Condividi questo articolo con i tuoi compagni di viaggio per invitarli a pianificare un itinerario ai Laghi di Monticchio in moto per scoprire il fascino senza tempo del Vulture-Melfese.

alleroL

Ho sempre scritto raccontando ciò che mi appassiona: dei cavalli prima dell'ippoterapia poi. Infine, riscopro la mia adolescenziale passione per le moto e nasce Teste di Casco. Inseguo solo ciò che mi appassiona!

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