Percorrere il Parco del Pollino in moto è un’esperienza ancestrale. Con i suoi 190 mila ettari di estensione, è un immenso patrimonio naturalistico, paesaggistico e culturale, posto a cavallo tra due regioni del sud Italia: la Basilicata e la Calabria.
È qui che si ergono le vette più alte dell’Appennino Meridionale. Tra cime maestose e boschi rigogliosi, si contorcono svariati chilometri di magnifiche strade intricate, come la natura selvaggia che le ospita, da esplorare e percorrere in moto, tutto d’un fiato.
Ed è qui, in questo parco, che termina una delle strade da moto più belle del Sud Italia! La SS92, parco giochi più amato dai motociclisti lucani e anche pugliesi, disegna le sue ultime indomite curve nella natura incontaminata e tra i panorami più selvaggi d’Italia.
La SS92 nel Parco del Pollino
La strada statale 92 “dell’Appennino Meridionale” è una strada della Basilicata che collega Potenza a Terranova di Pollino.
Ne esiste anche un tratto in Calabria che raggiunge la SS106 “Jonica”, collegando Villapiana a San Lorenzo Bellizzi, in provincia di Cosenza.
Un magnifico progetto, istituto nel 1928, per collegare le province di Potenza e Cosenza, attraversando il cuore dell’Appennino Lucano, che tuttavia non ha mai avuto il suo completamento.
Infatti, proprio il tratto che unirebbe le due regioni, quello più ostico da realizzare, tra le rocce e le vette più impervie del Massiccio del Pollino, è rimasto solo sulla carta.
In realtà il collegamento tra Terranova di Pollino, Basilicata, e San Lorenzo Bellizzi, Calabria, esiste! Una traccia di strada fra i due paesi c’è e questo itinerario in moto ci porta a scoprire come sarebbe stata la strada statale 92 nel tratto mancante.
Sterrata, forse, fino allo scorso anno, oggi quella traccia di collegamento tra San Lorenzo Bellizzi e Terranova del Pollino è stata asfaltata. Rimane, tuttavia, piuttosto impervia: salite e discese si alternano su un sentiero stretto e molto contorto, soggetto a cedimenti e carente di guardrail.
Insomma, un collegamento tra Calabria e Basilicata esiste, ma non degno di essere chiamato SS92… Dunque, andiamo per gradi e vediamo l’itinerario in moto sulle tracce della SS92 e le tappe imperdibili in questa porzione di Parco del Pollino.
Il Parco Nazionale del Pollino
Istituito nel 1993, il Parco del Pollino costituisce la più grande area protetta d’Italia.
È costituito da tre diversi sistemi montuosi: il massiccio del Pollino, il massiccio dell’Orsomarso e il monte Alpi. Si tratta delle vette più alte del Sud Italia, vette che raggiungono i 2200 m e rimangono innevate per un lungo periodo, che va da novembre a maggio. Serra Dolcedorme è la punta più elevata con 2.266m s.l.m.
Percorrere in moto il Parco del Pollino significa attraversare 56 comuni, di cui 24 della Basilicata e 32 della Calabria, un’aria parco molto estesa, riconosciuta come luogo di eccezionale valore per il patrimonio di biodiversità e la ricchezza storico-antropologica.
Il suo emblema è costituito dal Pino Loricato, un albero “corazzato”, considerato un relitto di epoche remote. Questo “fossile vivente”, diffuso anticamente su un’area più estesa del territorio europeo, è sopravvissuto solo nel Parco Nazionale del Pollino. Definito anche come “dinosauro degli alberi”, il Pino Loricato di trova solitamente aggrappato alle rocce calcare, anche al di sopra dei 1000 metri di altitudine, ovvero ben oltre i limiti del faggio. Un albero maestoso e al tempo stesso tenebroso, che arricchisce di fascino questo territorio già di per sé particolare.
Un territorio, quello del Parco del Pollino, assai variegato, passando dai lussureggianti boschi di faggi e dalle foreste di abeti argentati, alle aspre rocce dolomitiche, ai bastioni calcarei, alle gole rocciose profondissime, per virare al verde delle praterie e dei pascoli d’alta quota… Numerosi sono i fiumi e i corsi d’acqua che disegnano il territorio, come il Sinni, il Lao, il Sarmento, l’Abatemarco, ecc., fiumi su cui è possibile fare attività sportive come il rafting e il canyoning.
Itinerario nel Parco del Pollino in moto
L’itinerario sulle tracce della SS 92 prende il via dalla Statale Sinnica, SS653, una strada che taglia orizzontalmente la Basilicata nella sua porzione meridionale, collegando la A2 Salerno – Reggio Calabria con la SS 106 Jonica.
Al km 40, in corrispondenza della diga di Monte Cotugno, conosciuta anche come diga di Senise, incontriamo lo svincolo per Noepoli, che permette di immetterci sulla SS92 “dell’Appennino Meridionale”. E’ questo l’ultimo tratto di una strada che qualsiasi motociclista definirebbe un “luna park”. La SS 92 andrebbe percorsa tutta, ma i 9 km che salgono a Noepoli rappresentano la degna conclusione di un tracciato fantastico.
9 km di curve e tornantoni ampi, insomma, una piacevole pista che ci introduce nel Parco Nazionale del Pollino. L’ascesa al piccolo borgo lucano inizia tra vigneti e oliveti. Poi la strada si addentra tra frondosi alberi di faggio e castagno, per lasciare posto, in cima ai tornanti, a imponenti guglie di roccia: le “Timpe” di Noepoli.
L’itinerario in moto sulla SS92 prosegue, poi, in direzione di Terranova di Pollino. Da Noepoli, la statale raggiunge la Valle del Sarmento, contorcendosi in stretti tornanti, fino a raggiungere il fiume. Poi costeggia e attraversa l’arido letto del Sarmento con un tracciato tormentato che risale fino ai 926m di Terranova.
Nel centro della cittadina si perdono le tracce della statale 92. Chiedendo alcune informazioni ci rispondono: “Si, ora l’hanno fatta la strada per San Lorenzo Bellizzi.” – intendendo che è stata asfaltata- “Con le moto ci potete passare”….
In effetti si tratta di una stretta strada che si inerpica sulla montagna, asfaltata di recente, ma che presenta già numerosi cedimenti del manto. Un percorso impervio, lungo circa 20 km, che scorre in uno scenario selvaggio, attraverso la Riserva delle Gole del Raganello.
Arrivati a San Lorenzo Bellizzi il percorso sulla SS92 nel Parco del Pollino riprende, contorto, panoramico e meraviglioso, sul versante Calabro.
Una serie infinita di tornanti ci conducono a Cerchiara di Calabria e ancora qualche tornante ci dondola verso valle… Atterriamo nella piana di Sibari, la pianura più grande della Calabria, perfettamente al centro fra il massiccio del Pollino e quello della Sila. 👉 Scopri l’itinerario nella Sila in moto: nel cuore della Calabria…
Cosa vedere lungo la SS92 nel Parco del Pollino in moto
L’itinerario nel Parco del Pollino in moto che abbiamo appena descritto, lungo meno di 100 km e percorribile in due ore e mezza di viaggio, in realtà è ricco di luoghi in cui fare tappa. Dai piccoli borghi da scoprire, alle meraviglie naturali da ammirare, potrebbe non bastarvi una sola giornata per terminarlo….
Noepoli
Il primo borgo che incontriamo lungo la strada statale 92 è Noepoli. Costruita su un colle, arroccata intorno al castello, la “città vecchia” risale al 1400.
Visualizza questo post su Instagram
Il castello feudale è oggi sede del Municipio e sul sito di una delle sue torri si apre Piazza Marconi, chiamata a Noepoli “La Torretta”, che rappresenta la location più suggestiva del borgo. Da questa piazzetta, infatti, si gode, nell’assoluto silenzio rotto, d’estate, solo dal frinire delle cicale, di un affaccio maestoso sulla valle del Sarmento.
Accanto a Piazza Marconi c’è la Chiesa della Visitazione della Beata Vergine Maria e, da qui, inizia Via Rinaldi, uno stretta stradina tra le casette di pietra, tra cui spiccano il Palazzo Rinaldi e il Palazzo “De Cicco”.
San Costantino Albanese
Dove la SS92 costeggia il fiume sarmento, c’è l’innesto sulla provinciale 63 del Rubbio, che sale a San Costantino Albanese, altro piccolissimo borgo del Parco Nazionale del Pollino.
Poco più di 600 anime abitano questo paesino lucano, la cui peculiarità è quella di conservare la cultura arbëreshe, ovvero le tradizioni del popolo che lo fondò intorno al 1500. Gli usi, i costumi, il folklore, l’antica lingua e alcuni riti religiosi delle popolazioni albanesi che occuparono questi territori per sfuggire all’invasione degli ottomani, si sono conservare intatte e vengono testimoniate all’interno dell’Etnomuseo del borgo e nel numerse della manifestazioni culturali promosse durante l’anno.
Se non andate di fretta, non perdete l’occasione di ammirare dall’alto le risorse naturalistiche e paesaggistiche di questa porzione di territorio, grazie al Volo dell’Aquila, un attrattore di nuova concezione, costituito da un deltaplano fissato ad un cavo d’acciaio, che sorvolando i tetti di San Costantino Albanese scende giù nella valle, ad una velocità di 80 km orari, per vivere un’emozione lunga 1km. Parliamo di questo e di altri attori nell’articolo Basilicata in moto tra Ponti tibetani e voli dell’angelo
- Mugello in moto: 9 Passi imperdibili da fare
- Scopri le strade delle miniere della Sardegna in moto
- 8 posti della Basilicata Sud che devi assolutamente conoscere
- Top regali per motociclisti avventurosi
- Val di Noto in moto: scopri 3 borghi indimenticabili
Terranova di Pollino
Arrivando al limite del confine con la Calabria incontriamo, Terranova di Pollino, borgo che si colloca in una posizione privilegiata essendo a ridosso degli scenari più selvaggi del Parco del Pollino. Da qui, infatti, partono i sentieri che conducono alle vette più alte dell’area protetta più grande d’Italia.
L’Antico borgo risale al 1500 e si caratterizza per le tipiche casette di pietra addossate le une alle altre. Diversi i luoghi di culto di interesse, tra cui la Chiesa Madre dedicata a San Francesco da Paola, che si trova al centro del paese. Ma i veri attrattori di Terranova sono i dintorni, che regalano vedute imponenti.
A poca distanza dal centro di Terranova, in località casa del Conte, si trova un luogo naturale davvero suggestivo: le Gole della Gravina. Si tratta di un canyon nato dall’erosione, nel corso di migliaia di anni, del torrente Sarmento. Le rocce assumono delle forme davvero spettacolari
San Lorenzo Bellizzi
Sul versante del confine Calabro, seguendo il nostro itinerario in moto sulle tracce della SS92, facciamo tappa a San Lorenzo Bellizzi.
Questo villaggio di poco più di 500 abitanti, si incastona in uno scenario straordinario. Collocato a 830m s.l.m., si affaccia sul versante orientale del Massiccio del Pollino, dove la Timpa di San Lorenzo e la Timpa della Falconara, con il loro aspetto di creste rocciose, rendono il paesaggio aspro e imponente.
Qui nascono le Gole del Raganello, 13km di canyon scavato dall’azione del torrente Raganello che, dalla Sorgente della Lamia, scende in un percorso accidentato fino a valle. Le Gole possono essere percorse con la ausilio di guide esperte e dispositivi di sicurezza per ammirare uno scenario di grande interesse naturalistico.
Anche il piccolo borgo merita una visita: tra i i vicoli del centro storico si disvelano scorci fiabeschi, tra casette di pietra, balconi fioriti, portoni di legno da riverniciare e antiche torri della orologio… capaci di risvegliare l’immaginario di un tempo che fu.
Cerchiara di Calabria
Da San Lorenzo Bellizzi la SS92 si dirige verso Cerchiara di Calabria, su un tracciato meraviglioso sia dal punto di vista paesaggistico che motociclistico. I tornanti che sovrastano il piccolo borgo si aprono al panorama sullo Ionio e sulla Piana di Sibari.
A metà percorso tra i due paesi si incontra la strada che ci porta al Santuario di Santa Maria delle Armi, un complesso monumentale di origine medievale, sorto su un preesistente sito monastico bizantino. Location di grande fascino, la cui nascita si collega alla storia della sacra pietra.
La leggenda narra che sul luogo fu rinvenuta una pietra che, spaccatasi accidentalmente in due parti, mostrò su una metà l’immagine di San Giovanni e sull’altra quella della Madonna con il Bambino. Questa seconda parte è ancora oggi custodita e visitabile in una cappella con marmi policromi all’interno del santuario.
Cerchiara di Calabria ha origini antichissime e fu sicuramente collegata alle sorti di Sibari, una delle più importanti città della Magna Grecia, distrutta nel VI sec. a.C.
L’odierno abitato risale al Medioevo e ne conserva la antico fascino, con i suoi vicoli strettissimi tra le casette di pietra, dietro i quali si nascondono i ruderi del castello, che si affacciano sulle pareti della Gola del Cardanello.
Tra le ricchezze naturali del territorio, poco lontano dal centro cittadino, c’è la Grotta delle Ninfe dove, secondo la leggenda, dimorava la Ninfa Calipso che, secondo quanto racconta Omero nell’Odissea, avrebbe sedotto Ulisse tentando di sviarlo dal suo viaggio di ritorno a Itaca.
Qui, all’interno di una profonda fenditura che taglia in due uno sperone roccioso, sgorgano acque sulfuree che danno origine a fanghi terapeutici. Intorno a questa grotta naturale si è sviluppato un complesso termale dove è possibile fare lo scrub con il fango estratto dalla grotta e il bagno nelle piscine d’acqua sulfurea, che sgorga dalla montagna alla temperatura di 30° (ingresso €8)
Pollino in moto… c’è ancora tanto da scoprire
Visitare il parco nazionale del Pollino in moto è un’esperienza unica che non dimenticherete. Scoprirete un territorio selvaggio e incontaminato che presenta panorami variegati su cui si stagliano piccoli borghi che conservano intatte la cultura e le tradizioni di un tempo.
Il periodo migliore per visitare il Parco del Pollino in moto va da maggio a ottobre. Nel periodo invernale la neve ricopre una buona percentuale del territorio e dunque le strade potrebbero non essere percorribili.
Abbiamo parlato in questo articolo di una strada fantastica, la SS92 che, nei suoi 150 km lucani, è considerata una delle strade da moto più belle del Sud Italia. Nel tratto che attraversa il Parco del Pollino l’itinerario in moto si fa particolarmente avvincente: curve e tornanti che disegnano le montagne mettono alla prova qualsiasi pilota. Tuttavia, si può viaggiare in totale tranquillità su strade dove per lunghi tratti non si incontrano altri mezzi, attraversando boschi, verdi vallate, campi coltivati, frutteti e ammirando le vette più imponenti del Sud.
Se l’itinerario ti ha incuriosito, condividilo con i tuoi compagni di viaggio per invitarli a partire!
Pingback: Pollino in moto in un viaggio coast to coast - Teste di casco
Carissima,
ho voluto sperimentare questo tuo viaggio.Solo che per altri motivi ho deciso di farlo al contrario. In linea di massima è stato bello certo con tutte le difficoltà del caso. Ma io vorrei sapere come tu abbia potuto attraversare il tratto di strada da San Lorenzo Bellizzi a Torrenova di Pollino. Dimmi solo che avevi con te l’elicottero personale o che ti sei fatta portare dagli uomini del centro forestale. A parte il fatto che Google non dovrebbe neppure per idea ”segnare” o far vedere tragitti simili. E comunque su questo argomento si potrebbe aprire tutta un’altra conversazione. Mi fermo solo alle mie considerazioni. Primo: ero in viaggio di piacere non certo per andare a fare trial. Secondo : mai più in vita mia farò tragitti del genere. Terzo : tutto il benessere accumulato in una giornata trascorsa alle Grotte delle Ninfe si è volatilizzato in quei pochi km. Che peccato. Comunque grazie. Ho voluto partecipare una mia personale emozione. Grazie e a presto.
Ciao Lino, ho trovato il tuo commento! Come ci siamo detti su Instagram, noi abbiamo attraversato la “SS92” tra San Lorenzo Bellizzi e Terranova del Pollino. Come spiego nell’articolo, si tratta di una strada di montagna impervia, che è sempre esistita come sterrata, ma di recente è stata asfaltata. Rimane un tratturo, seppur asfaltato, con molti cedimenti e senza guard rail…! Anche noi abbiamo faticato un po’ a trovarlo, ma ti assicuro che il collegamento tra i due paesi c’è, che poi, (ho ricontrollato) è quello riportato da Google Maps inserito nell’articolo. Scrivi su Google maps San Lorenzo Bellizzi – Terranova del Pollino e ti da la traccia del percorso che unisce i due paesi. Posso confermarti che sul posto non è facile seguire la traccia di Google, sia perché i telefonini hanno poco segnale, sia perché ti aspetteresti una strada più grande e invece devi scegliere la traccia giusta tra i tanti tratturi di montagna che ci sono sopra San Lorenzo. E’ un’avventura vera e propria!