L’anello di Passo delle Crocelle: scoprire la Basilicata in moto

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L'anello di Passo delle Crocelle: scoprire la Basilicata in moto
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Il Passo delle Crocelle è un passo di montagna che si colloca nel nord della Basilicata, lì dove l’Appennino Lucano apre le porte d’accesso alla regione. La strada che lo valica è la SP381 (exSS) che, contorcendosi tra le montagne, collega la Basilicata alla Campania.

Con i suoi 1136 m s.l.m., questo passo della Basilicata ci introduce in luoghi incantati e sconosciuti ai più: panorami incredibili, paesini arroccati, belle strade, curve emozionanti, tornanti quanto basta e… qualche fosso ogni tanto per gradire…ci sta!

Disegneremo un itinerario ad anello per percorrere un pezzetto Basilicata in moto che, lungo la Strada del Passo delle Crocelle, tocca i paesi di Muro Lucano, Ruoti, Avigliano, Lagopesole, e San Fele. Circa 120 km per rimanere stupiti…

L’anello di Passo delle Crocelle

Luogo di partenza dell’itinerario in moto in Basilicata può essere, ovviamente, uno qualunque dei punti del tracciato. 

Tuttavia, da sempre sosteniamo che una via privilegiata di accesso alla Basilicata è costituita dalla SS7: la via Appia. L’antica strada consolare romana, che collega Roma a Brindisi, entra in Basilicata dal comune di Pescopagano, proseguendo con un percorso divinamente tortuoso verso Castelgrande, Muro Lucano e Ruoti. 

Nel descrivere questo giro in moto in Basilicata partiremo, dunque, da Muro Lucano, un borgo presepe per una partenza col botto!

L’itinerario in moto è completamente su asfalto, quindi adatto a qualsiasi tipo di moto. In alcuni tratti il manto stradale può risultare non in perfette condizioni, mentre in altri si recupera alla grande con condizioni d’asfalto impeccabili, in misti che sfidano l’abilità nel raccordare le curve… e questo ci diverte!

SS7 “Via Appia”: si parte da Muro Lucano

Partiamo, sull’anello del Passo delle Crocelle, affrontando il tratto di SS7 che da nord precede Muro Lucano. Le curve qui si susseguono chiuse, strette nella Sella di Conza, il valico che demarca il passaggio dall’Appennino Campano all’Appennino Lucano. Poi d’un tratto lo scenario si apre e il paesaggio si illumina.

Lo stupore massimo arriva quando, a poche pieghe da Muro Lucano, dall’alto si scorge il borgo, con le sue case le case una aggrappata all’altra.

Muro Lucano ha origini antiche. I vicoli scoscesi, le piccole piazze, i palazzi gentilizi, gli archi, i portali e il castello medioevale costituiscono un patrimonio artistico-architettonico di notevole interesse. Ma quello che colpisce più d’ogni altra cosa è la peculiare struttura urbanistico-paesaggistica, che gli è valsa il nome di “borgo presepe”.

La sua disposizione a gradoni sullo sperone roccioso la rende un balcone sullo scenario naturalistico della valle del Marmo Platano. Infilarsi tra i suoi vicoli con la moto per arrivare al belvedere ed ammirare il panorama non ha prezzo!

Lungo la SS7 si scende giù, fra casette e tornanti, fino a valle. Qui il percorso inizia a farsi man mano meno tortuoso, anzi consente qualche allungo nella piana di Baragiano, fino a raggiungere le curve che risalgono a Ruoti.

Da Ruoti ad Avigliano sulla SP6 Appula

Dal ponte della fiumara di Ruoti “Mussolini” si comincia a salire tra i tornanti, su una SS7 che si fa stretta e serpeggiante. Attraversiamo Ruoti e percorriamo la via Appia, costeggiando l’abetina di Ruoti, custode dell’abete bianco, specie ormai rara, fino alla sua intersezione con la strada provinciale 6 in direzione di Avigliano.

ponte Mussolini fiumara di Avigliano Ruoti
Ponte Mussolini sulla Fiumara di Avigliano – Ruoti PZ

La strada che dalla SS 7 raggiunge Avigliano, la SP 6, nei suoi primi due km è abbastanza rovinata. Poi migliora non disperate…! Dopo appena 5 km si raggiunge il centro cittadino.

Avigliano  è un paese vivace, uno dei più grandi della Basilicata. Il suo centro storico, secondo per estensione solo a quello di Matera, ma purtroppo non così ben valorizzato, offre interessanti scorci architettonici. Di origine medievale, non conserva il castello, se non una torre del muro di cinta, la Torre di Taccone, ma l’estensione dell’abitato antico, tra case abbarbicate e palazzi nobiliari, permette di perdersi in un’atmosfera d’altri tempi. 

Uscendo da Avigliano, riprendendo la SP6, alcune curve in salita ci portano ai piedi del Monte Carmine. Raccomandatissima le svolta sulla SP50, piacevole da guidare, che in pochi chilometri raggiunge il “Passo di Avigliano” a 1170 m (non segnalato), e dà accesso alla vetta del Carmine. Sulla sommità del Monte si erge un santuario, il Santuario della Madonna del Carmine, uno dei più importanti della regione, che rappresenta il punto privilegiato d’osservazione di un immenso panorama.

Pur non essendo la vetta più alta di questa porzione d’Appennino, la sua posizione geografia e le peculiarità morfologiche del territorio consentono al visitatore una visuale a 360° su tutto il mezzogiorno. Ad occhio nudo lo sguardo si perde su un infinito panorama; utilizzando uno strumento ottico si scorgono addirittura il Gargano, la Maiella, il Mar Tirreno in direzione della Costiera Amalfitana e, a sud, le maestose cime della catena del Pollino.   

Il catello di Lagopesole lungo SS 93

Riprendiamo l’anello del Passo delle Crocelle tornando sulla SP6 in direzione di San Nicola fino al punto in cui interseca la SS93.

Al passaggio a livello di S. Nicola svoltiamo a sinistra. Le indicazioni purtroppo non aiutano… Iniziamo così a percorrere la SS93, un bel tracciato curvilineo ma un po’ malridotto a causa di qualche cedimento del piano stradale. Nel primo tratto bisogna fare attenzione ai molti accessi, ma solitamente la strada è poco trafficata. 

In meno di 20 minuti (14km) arriviamo a Lagopesole. Qui il castello di Federico II ci accoglie, imponente, sulla collina. Se avete tempo visitatelo perché merita. E ‘un luogo suggestivo, al cui interno è allestito un interessante museo multimediale. L’ingresso ha un costo di €2 (€3 con guida). 

SS93 Basilicata in moto a Lagopesole
Lagopesole – Avigliano PZ: Castello di Federico II di Svevia

Potrebbe interessarti anche l’articolo “3 castelli di Federico II in un itinerario motociclistico”.

Da qui la SS93 prosegue in discesa: qualche km di curve verso la Valle di Vitalba. Qui dei bei rettilinei ci consentono di aumentare un po’ il ritmo fino alle porte di Atella.  

SP 219 e Strada Provinciale San Fele

Ai piedi del paese di Atella, un incrocio in direzione San Fele ci conduce sulla SP  381. Ne faremo un piccolo tratto, immettendoci sulla SP 219, la Vitalba – Ofantina: uno stradone largo che ci conduce rapidamente alla Strada Provinciale San Fele. Da qui si sale fino su al paese su una “pista”: 7 km di curvoni morbidi e puro divertimento! 

San Fele sull'Anello del Passo delle Crocelle
Veduta di San Fele dalla Strada Provinciale di San Fele

Volendo si può percorrere tutta la SP381 da Atella fin su a San Fele. Belle curve e piacevoli panorami ci accompagnano anche qui… A voi la scelta, se prendere un po’ di velocità o gustarvi il panorama ad un ritmo più lento.

San Fele è un paesino medievale bellissimo! Arroccato sulla montagna, ai piedi di Monte Castello, ha viuzze strettissime, dove si può passare solo con la moto… Tra casette di pietra, antichi palazzi e i ruderi di un antico castello si può raggiungere, a piedi, la croce del cucuzzolo che lo sovrasta, da cui si gode di un panorama incantevole.

Meritano una visita anche le Cascate di San Fele: suggestivi percorsi nella natura ci conducono ad ammirare spettacolari salti di quota del torrente Bradano.

Leggi anche Le 5 tappe imperdibili da fare in moto nel nord della Basilicata

Chiudiamo il giro in moto in Basilicata

Andiamo a riprendere la SP381 in direzione Muro Lucano. Ed è qui che incontriamo il Passo delle Crocelle. 

Il tracciato è tortuoso e man mano si fa sempre più ripido, finché, una serie tornanti, ci portano a quota 1136 m s.l.m..

E’ un luogo capace emozionare: le tracce umane sono scarse e Rionero e il Vulture si scorgono in lontananza. A parte la strada e un crocifisso sulla sommità di Monte Santa Croce (1407m s.l.m.), c’è solo il vento che lambisce i pensieri e se li poeta via. E’ in questi luoghi che la libertà ti accarezza…

Basilicata in moto

Proseguendo si entra nel Bosco di Bella: un bosco superbo, costituito prevalentemente di maestosi cerri.

Volendo si potrebbe fare una sosta allo chalet Acqua Del Faggio per un barbecue (area attrezzata).

In questo tratto la 381 è in parte rovinata. Poi il bosco si dirada è d’improvviso si scorge, tra le montagne, la valle del Marmo Platano ed uno scorcio di Muro Lucano. 

La 381 continua stringendosi e contorcendosi, in tornanti che lentamente ci riportano su fino alla SS7. Qui l’anello si chiude. E si potrebbe esser tentati di rifare il giro da capo!

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alleroL

Ho sempre scritto raccontando ciò che mi appassiona: dei cavalli prima dell'ippoterapia poi. Infine, riscopro la mia adolescenziale passione per le moto e nasce Teste di Casco. Inseguo solo ciò che mi appassiona!

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There are 2 comments

  1. Ernesto/GrandeFred sui forum di moto |

    Buongiorno a tutti.
    Sono di Foggia e mi piace molto la vostra Regione, da girare tutto l’anno in moto; in particolare in autunno/inverno.
    Ho scoperto oggi questo bel blog e voglio farvi i miei complimenti; trasuda passione da tutti i pori per la moto e …..per la vostra terra.
    In particolare, penso che questo itinerario da voi testato lo farò…..molto presto.
    Grazie per le info e avanti così.
    Un lampeggio

    Reply
    1. Grazie Ernesto, ci da molta soddisfazione il fatto che emerga la passione con cui viviamo la moto e che mettiamo nel nostro piccolo contributo di blogger. Speriamo di poter offrire tanti altri contenuti interessanti e soprattutto utili per gli appassionati…

      Reply
  2. Pingback: Basilicata in moto tra Ponti Tibetani e Volo dell'Angelo

  3. Pingback: I Laghi di Monticchio in moto: l’emozione di entrare in un vulcano

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