Un entusiasmante itinerario in moto tra Lazio e Toscana per scoprire la Tuscia e la Maremma
L’Etruria in moto è una bella scoperta. Un territorio ricco di storia che conserva numerosissime testimonianze e siti suggestivi legati alla civiltà etrusca, alla dominazione romana e alla successiva centralità dell’area. I paesaggi poi sono quelli che ci invidiano in tutto il mondo… Dunque non manca proprio nulla per costruire un percorso su due ruote che lasci una traccia indelebile nella nostra memoria.
In un itinerario in moto che parte dall’interno del viterbese fino a raggiungere il mare della maremma riusciamo ad assaporare una buona fetta di questo territorio. Si tratta di circa 250km di strada percorsi alla scoperta della Tuscia viterbese e della Maremma Toscana che vi sorprenderanno.
Il periodo ideale per attraversare l’Etruria in moto è di sicuro la primavera, quando i campi verdeggianti trasformano le colline in un soffice e vellutato panorama. Ma questo territorio merita una visita in qualsiasi mese dell’anno. Così, tra rilassanti vedute e belle strade ci accingiamo a scoprire uno spicchio di Viterbese e di Maremma in un itinerario su due ruote che tocca un susseguirsi di tappe sorprendenti.
![L’Eroica in moto in 2 giorni](https://testedicasco.com/wp-content/uploads/2022/08/Eroica-in-moto-Teste-di-Casco-300x225.webp)
L’itinerario in moto
Scoprire la Tuscia viterbese in moto
Provenendo dalla A1 “Autostrada del Sole”, la nostra prima tappa dell’Etruria in moto si incontra a soli 6km dopo l’uscita Attigliano. Ci dirigiamo a Bomarzo dove il bellissimo borgo antico e il misterioso Sacro Bosco inizieranno ad incantarci e a creare un atmosfera di viaggio suggestiva.
La meta successiva è quella di Civita che raggiungiamo in meno di 40 minuti, 39km. L’itinerario in moto si snoda attraverso la SS675, uno stradone a 2 corsie di cui percorriamo solo 4km. All’uscita Bagnaia Montefiascone, prendiamo la SP5 “Strada Teverina”, una bella strada lungo la campagna viterbese che attraversa boschi, campi coltivati e corsi d’acqua.
Poi da Civita ci spostiamo verso il Lago di Bolsena, raggiungendo la deliziosa cittadina di Bolsena sulla SP54 e poi la SP53. Dopo aver passeggiato tra le stradine, ammirato il panorama e visitato il castello alla sommità del borgo, lasciamo Bolsena sulla SR2, un piacevole tracciato alberato per arrivare a Montefiascone. Questa strada costeggia il lago, ma non è particolarmente panoramica. Tuttavia, saliti sulla Rocca di Montefiascone saremo ripagati da uno scenografico panorama sul lago.
Andando via Montefiascone, se avete piacere di fare un po’ di sterrato (facile) potete prendere la Via del Lago. Qualche tornate in discesa e si arriva dritti sulla riva: Via S. Rocco costeggia praticamente l’acqua. Al primo incrocio sulla destra troverete una strada bianca, dove rallentare il ritmo e gustarvi la veduta del lago impreziosita dalla presenza dell’Isola Martana.
Se non gradite lo sterrato potete procedere sulla SP8 per raggiungere Marta e successivamente Capodimonte.
A questo punto avete ancora due alternative per completare il giro del lago. Potreste costeggiarlo procedendo sulla SP114, una stradina stretta, a tratti asfaltata e a tratti sterrata ma ben tenuta. Altrimenti l’alternativa è quella di raggiungere Valentano sulla SP8 e tramite la SR312 arrivare in Maremma.
Alla scoperta della Maremma Toscana
La strada che ci incanterà per i suoi paesaggi rurali che invero sembrano giardini è la SR74 Maremmana. Qui il territorio è ricco di attrazioni da visitare, ma puntiamo dritti a Pitigliano e, a seguire, a Saturnia.
Per arrivare a visitare le famose e suggestive Cascate del Mulino di Saturnia, dalla SR74 ci spostiamo sulla SP159 fino a Montemerano e poi sulla SP10. Qui, poche curve prima di raggiungere la meta, trovate un Belvedere sulle terme, dove il panorama merita una sosta e una foto.
La tappa in cui si chiude questo itinerario in moto tra Lazio e Toscana è il Monte Argentario. Percorrendo poco più di 50 km sulla SP159 e poi sulla SR Aquilaia, fra uliveti, vigneti e campi coltivati, in meno di un’ora sarete ad Orbetello pronti ad attraversare l’istmo che consente di “sbarcare” sull’affascinante Monte Argentario. Lungo la SR Aquilaia non mancherete di incrociare i tipici viali alberati di cipressi della Toscana, presso Colle di Lupo, location ideale per qualche scatto fotografico…
Non resta che compiere l’intero giro dell’Argentario in moto, guidando la nostra due ruote sulla strada panoramica. Il giro è lungo circa 45 km e si percorre in 1 ora e 30 minuti circa (escluse soste).
Cosa vedere tra Viterbese e la Maremma
Il Parco dei Mostri di Bomarzo
Conosciuto anche come il Sacro Bosco, il Parco dei Mostri di Bomarzo è un complesso monumentale, nato a metà del 1500 dall’idea del principe Pier Francesco Orsini “sol per sfogare il core”. Si tratta di un parchetto naturale, un bosco, in cui trovano posto numerose sculture ritraenti animali mitologici, divinità e mostri. Iscrizioni enigmatiche e misteriose contrassegnano i monumenti, così ogni cosa in questo luogo contribuisce a creare un’atmosfera arcana e grottesca.
L’attrazione più significativa, a nostro avviso, è “La casa pendente”. Entrateci per stupirvi della reazione del vostro corpo: un senso di vertigini vi coglierà dopo un po’ che vi muovete al suo interno ed avrete voglia di uscire dopo qualche minuto… Divertente!
![Scopriere la Tuscia viterbese](https://testedicasco.com/wp-content/uploads/2022/08/Parco-dei-mostri-di-Bomarzo-1.webp)
La Casetta pendente all’interno del Sacro Bosco di Bomarzo
Mentre l’attrazione più fotografata è “L’Orco delle favole”, una gigantesca scultura che rappresenta un mostruoso volto con la bocca spalancata. Una breve scalinata consente di entrare all’interno proprio attraverso la bocca, su cui è incisa la scritta “ogni pensiero vola”… La scritta è un indizio sul magico potere dell’Orco: entrando al suo interno, la scultura di pietra si trasforma in una gigantesca cassa di risonanza facilitando il “volo” dei pensieri da una persona all’altra….
Anche il borgo di Bomarzo è molto caratteristico e merita un’esplorazione. Sull’abitato campeggia un imponente edificio: si tratta del palazzo Orsini, costruito anch’esso nel 500 e oggi sede del municipio. Il borgo si divide in 5 rioni che ogni anno, il 25 aprile, si contendono la vittoria nel Palio di Bomarzo.
Civita di Bagnoregio
Civita di Bagnoregio, “la città che muore”… In realtà è un borghetto vivissimo, un pullulare di turisti e di attività connesse al turismo: piccole botteghe di souvenir e artigianato, localini e ristoranti, immancabili bad&breakfast e affittacamere… Tuttavia, è un luogo tranquillo e magico dove si respira serenità, un borgo pedonale, a cui si accede solo attraverso un lungo ponte. Difatti Civita è arroccata sulla cima di una collina di tufo, con affaccio sulla meravigliosa Valle dei Calanchi. L’erosione di un materiale “morbido” come il tufo che, pensate, ogni anno riduce le sue pareti di 5/6 cm, rende Civita di Bagnoregio un luogo unico e sospeso in un destino incerto….
![Etruria in moto](https://testedicasco.com/wp-content/uploads/2022/08/IMG-20220417-WA0004-Copy.webp)
Ponte di accesso al borgo di Civita di Bagnoregio
Cosa vedere a Civita? La strategia vincente per visitare uno dei “Borghi più belli d’Italia” è quella di perdersi tra vie e vicoletti, ammirando le costruzioni in pietra, con scalette e balconcini addobbati di fiori colorati e lasciare che lo sguardo si perda dai numerosi affacci sulla valle. Nella piazza principale si ammirano la Cattedrale di San Donato e Palazzo Alemanni, sede del Museo Geologico e delle Frane. Un altro piccolo museo è allestito in una grotta in cui si possono osservare scavi risalenti all’epoca etrusca.
Non è possibile raggiungere Civita in moto… Dovremo separarci dalla nostra amata due ruote e lasciarla nei parcheggi dedicati a pagamento, per poi gustarsi una discreta passeggiata in salita. L’accesso al borgo è a pagamento per un costo di € 6,00.
Sulla SP55, di fronte alla Chiesa della Madonna del Poggio, c’è un belvedere sull’Antica Civita, un punto d’osservazione favorevole per cogliere nella sua interezza il paese in bilico sul suo sperone roccioso.
Il Lago di Bolsena
![Scoprire la Tuscia viterbese in moto](https://testedicasco.com/wp-content/uploads/2022/08/lago-di-bolsena.jpg)
Quinto per dimensioni in Italia, il lago di Bolsena è, invece, il più grande lago vulcanico d’Europa. Si trova infatti nel cuore della caldera del complesso vulcanico Volsino, nel gruppo montuoso-collinare dei Monti Volsini. I paesi che affacciano sulle sue acque sono ricchi di storia e carichi di fascino. Il nostro itinerario in moto farà tappa in alcuni di essi, vediamo quali.
Bolsena
Bolsena è davvero la perla del lago. La vedute, il suo bel castello, il borgo con le sue casette in pietra sovrapposte l’una all’altra e i deliziosi vicoletti la rendono un luogo davvero affascinante. Attraversando la porta del borgo di Piazza Matteotti, ci si immerge nel passato. Passeggiando lungo corso Cavour, tra negozietti d’artigianato e botteghe di prodotti tipici, si raggiunge il Palazzo del Drago (Palazzo Cozza Caposavi), capolavoro risalente al 1500, le cui meravigliose sale sono decorate con affreschi che rappresentano la storia di Alessandro Magno, il mito Amore e Psiche e il racconto della creazione di Roma.
Davanti al Palazzo si può ammirare la Fontana di S.Rocco le cui acque si narra siano miracolose per aver guarito dalla peste il Santo. Poi si sale, tra scalette, gradoni e salitelle si arriva in Piazza dell’Orologio dove già si scorge il castello: Rocca Monaldeschi della Cervara. Il castello ospita il Museo Territoriale del Lago di Bolsena che presenta la documentazione geologica, archeologica e naturalistica proveniente dal territorio.
Da visitare anche la Collegiata di Santa Cristina, ovvero un gruppo di monumenti, collegati uno all’altro, che formano un complesso unico al mondo. Si tratta di uno dei luoghi più sacri di tutta la provincia di Viterbo, collegato agli intriganti misteri e ai miracoli di Santa Cristina e del Corpus Domini (approfondisci qui). Ancora oggi qui si conservano le pietre macchiate dal sangue del Miracolo, la pietra del martirio con le impronte di Santa Cristina, la sua tomba, le sacre reliquie e le suggestive catacombe paleocristiane.
Guarda il video di Bolsena dell’amico Flavio su YouTube
Montefiascone
Situato su un’altura, a quasi 600m s.l.m., Montefiascone è il comune più alto del viterbese. Infatti, da qui si gode del più bel panorama complessivo del lago. Per godere della veduta migliore bisogna salire sulla sommità del borgo, dove è situata la Rocca dei Papi: l’affaccio è spettacolare. La Rocca, nonostante sia stata danneggiata più volte nei secoli, rende ancora il senso di maestosità che le appartenne e l’importanza che ebbe nel passato. Fu infatti rifugio dei papi quando le incursioni normanne e saracene costringevano alla fuga da Roma.
![Scoprire la Tuscia](https://testedicasco.com/wp-content/uploads/2022/08/Bolsena2-1.webp)
Veduta sul Lago di Bolsena dalla Rocca dei Papi di Montefiascone
Le maestose cupole che si impongono al visitatore che pone lo sguardo sull’abitato di Montefiascone sono quelle della monumentale Cattedrale di Santa Margherita. Altra architettura religiosa degna di nota è la Chiesa di San Flaviano, una chiesa romanica a cui fu aggiunta una facciata gotica, che conserva i resti del vescovo tedesco Defuk che fu al centro della leggendaria esclamazione “Est! Est!! Est!!” da cui prende il nome il vino di Montefiascone.
Situata in un territorio ricco di tufo, nel corso dei secoli la città vide un importante sviluppo della coltivazione della vite. Difatti, Montefiascone è uno dei maggiori centri di produzione vinicola del Lazio il cui vino bianco ha ottenuto la denominazione di origine controllata DOC. La leggenda sull’origine del suo nome “Est! Est!! Est!!” è molto simpatica e ve la voglio raccontare: siamo nell’anno 1111, quando Enrico V di Germania si reca a Roma per ricevere dal Papa la corona di Imperatore del Sacro Romano Impero. Al suo seguito c’era anche il vescovo Defuk, grande intenditore di vini.
Il vescovo era solito mandare il suo inserviente in avanscoperta alla ricerca dei vini migliori in ogni luogo in cui passavano. Tra i due vigeva un accordo per il quale se il servo avesse trovato del vino buono avrebbe scritto vicino alla porta della locanda la parola “Est” (abbreviazione di “est bonum”) e, se fosse stato particolarmente buono, “Est Est”. Così, il messo arrivato a Montefiascone e assaggiato il vino locale decise di scrivere “Est! Est!! Est!!” Il vescovo confermò il giudizio del suo inserviente e addirittura al termine della sua missione imperiale si trasferì nella cittadina laziale e vi rimase fino alla morte, che pare sopraggiunta a causa del toppo bere. Tant’è che ancora oggi sulla sua lapide, nella Chiesa di San Flaviano, si legge l’iscrizione: «Per il troppo EST! qui giace morto il mio signore Johannes Defuk».
Pitigliano
Conosciuto come la piccola Gerusalemme, Pitigliano è uno dei borghi più belli d’Italia. Incastonato su una rupe di tufo, il paese sembra sospeso nel vuoto. Affacciandosi dal Belvedere di Via San Michele si può ammirare nella sua interezza lo spettacolo di questa cittadina, le cui abitazioni si fondono con la massiccia parete rocciosa apparendo come un tutt’uno.
A Pitigliano tutto è magico: gli stretti vicoli tra le suggestive case in pietra, le piazzette, le chiese e la sinagoga, l’acquedotto mediceo e i magnifici scorci panoramici. Il centro storico è un gioiello di arte, storia e cultura e le belle botteghe di artigianato arricchiscono ulteriormente l’itinerario cittadino. Per approfondire clicca qui.
Il borgo è ovviamente pedonale, ma proprio in via San Michele, dove c’è il belvedere da non perdere, ci sono dei parcheggi free per le moto.
Cascate del Mulino di Saturnia
Addentrandoci nella Maremma, non possiamo non fare tappa alle Cascate di Saturnia! Tra le attrazioni turistiche più recensite sul web, questa location naturalistica è incredibile: una serie di grandi vasche calcaree a gradoni, create in migliaia di anni dalle acque termali ricche di calcio, si adagiano su una collina creando un suggestivo spettacolo.
![Scoprire la Maremma](https://testedicasco.com/wp-content/uploads/2022/08/Terme-di-Saturnia-Teste-di-Casco.webp)
Veduta sulle Terme di Saturnia
Le acque sgorgano da una sorgente naturale e fluiscono a cascata, da una vasca all’altra, ad una temperatura costante di 37,5°C. Il flusso dell’acqua è imponente, ovvero 500 litri al secondo, garantendo un continuo ricambio degli elementi naturali e minerali nelle vasche. Fare le terme a Saturnia è sempre possibile in quanto sono libere!
Colle Lupo
Questa località la trovate di strada. La segnaliamo per il suo panorama spettacolare e come location fotografica perfetta! I viali alberati di cipressi hanno un fascino irresistibile per chi ama la fotografia e non solo… Se poi avete voglia di fare un po’ di sterrato, salite a vedere la Chiesetta di Santa Maria a Colle Lupo. In stile neoclassico, questa cappella privata risale ai primi del 900 ed è una piccola chicca nel cuore della maremma. Rilassatici un po’ si prosegue verso il mare, dove si concluderà alla grande questo itinerario dell’Etruria in moto.
Il Monte Argentario
Ultima tappa è il Monte Argentario! Posto nella Maremma grossetana e parte della Costa d’Argento all’estremità meridionale della Toscana, il Monte Argentario è un promontorio di rara bellezza. Unito alla terraferma da due lingue sabbiose, il Tombolo della Giannella e il Tombolo della Feniglia, si caratterizza per una costa molto frastagliata e a tratti impervia, di notevole bellezza dal punto di vista naturalistico. Una visita dell’Argentario merita le dovute attenzioni, ma vediamo insieme quali sono i luoghi principali del nostro percorso su due ruote.
Porto Santo Stefano
Incantevole borgo marinaro, Porto Santo Stefano rappresenta il principale centro abitato del Monte Argentario. Casette, vicoli e scalinate molto suggestive sono sovrastate da una Fortezza spagnola del XVII secolo.
La movida invece si concentra sul lungomare, disegnato niente di meno che da Giorgetto Giugiaro, dove i tavoli dei bar e dei ristoranti si affacciano sul mare e permettono di degustare la cucina locale o di sorseggiare un drink in totale relax, ammirando i lussuosi yacht che in estate ormeggiano numerosi nel porticciolo.
La strada panoramica e le spiagge
Affascinanti spiagge sabbiose e soprattutto tante calette meravigliose circondano tutto il Monte Argentario. Tuttavia, non sono sempre raggiungibili, a meno che non decidete di lasciare la moto e proseguire a piedi, a volte anche con non poca fatica, o di noleggiare un’imbarcazione.
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Ma non disperate perché una fantastica strada panoramica percorre l’intero promontorio affacciandosi sul mare aperto. Molti accessi alle calette sono sbarrati o privati e, nel tratto più selvaggio di costa, la strada diventa sterrata, tuttavia abbastanza percorribile. Se non gradite fare lo sterrato vi consigliamo di percorrere la panoramica fin dove è possibile sia sul versante di Porto Santo Stefano che partendo da Porto Ercole: alcune calette si apriranno sotto di voi e gli scenari sono di una bellezza disarmante.
Porto Ercole
L’itinerario in moto tra Lazio e Toscana termina a Porto Ercole. Antico borgo di pescatori, oggi esclusiva località di villeggiatura, nella sua parte più vecchia Porto Ercole è percorribile solo a piedi. Dal bastione di Santa Barbara si ha un’ottima visuale su tutta la cittadina. Tra vicoli strettissimi e scalinate ripide si può raggiungere la Rocca (non visitabile…) da cui si ammira un bel panorama sul porto e sul borgo (se siete deboli di cuore o dovesse far troppo caldo evitate la scalata!)
Ma Porto Ercole è dominata da ben tre fortezze: oltre alla Rocca, nell’epoca della dominazione spagnola furono costruiti anche il forte Filippo e il forte Stella. Anche il forte Filippo non è visitabile… Mentre il forte Stella, da maggio a settembre, accetta ospiti in determinate fasce orarie, controlla qui
L’Etruria in moto
Percorrere l’Etruria in moto è un viaggio entusiasmante alla scoperta della Tuscia viterbese e della Maremma Toscana. Un itinerario in moto ideale per scoprire questa zona del centro Italia. Un percorso piacevole tra paesaggi naturali che tutto il mondo ci invidia, borghi arroccati, quartieri medievali, terme libere e il fantastico mare dell’Argentario.
Noi l’abbiamo percorso in tre giorni, dedicando al Monte Argentario un’intera giornata. Tuttavia, i chilometri non sono molti, circa 250, pertanto due giorni potrebbero bastare per compiere l’intero itinerario.
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