Teste di Casco alle 5 Terre in moto

Le Cinque Terre in moto: un weekend sensazionale

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Visitare le Cinque Terre in moto è uno dei modi migliori per godere di questo territorio. Percorrere la litoranea che dalla Spezia va Levanto è un esperienza di guida incredibile. Immersi in una natura incontaminata e tra le ingegnose coltivazioni a terrazzamento, si scorre tra splendide curve, sospesi sul più bel tratto di costa della Riviera Ligure di levante.

Raggiungere i 5 borghi in moto, invece, ha il sapore della conquista: arroccati sulla costiera frastagliata, vi si arriva, lasciata la provinciale, attraverso strette e ripide strade da percorrere andata e ritorno. Proprio per questo il tour delle 5 terre in moto consente di destreggiarsi al meglio e di evitare problemi di parcheggio.

Si tratta di un itinerario in moto di circa 100 km, considerando le discese e risalite dai borghi, di cui 40 km di tracciato superbo sulla provinciale. Queste distanze sono comunemente percorribili in una solo giornata, tuttavia la visita alle borgate vi porterà via un po’ di tempo. Pertanto la scelta ideale sarebbe quella di dedicare almeno un week-end per scorrazzare in questa magnifica terra.

Le Cinque Terre

Chi ama viaggiare in moto non solo per il gusto di guidare, ma anche per la curiosità di esplorare, deve necessariamente scoprire le bellezze delle Cinque Terre in moto. Le Cinque Terre sono considerate  una delle località turistiche italiane più attrattive nel mondo.

Inserito nella lista dei Patrimoni dell’umanità dall’UNESCO e istituito come Parco Nazionale delle Cinque Terre, questo sito rappresenta il frutto di una equilibrata interazione tra l’opera dell’uomo e la natura. Su un aspro tratto di costa, caratterizzato da pareti rocciose e forti pendenze, contadini e pescatori hanno dato vita ad un paesaggio di qualità scenica eccezionale.

I centri abitati, infatti,  si sviluppano scenograficamente in verticale, a picco sul mare, con le tipiche case-torre, più alte che larghe, dipinte di colori vivaci. Fanno da sfondo il blu intenso del mare, il verde della fitta vegetazione e una trama di terrazzamenti,  sostenuti da muretti a secco, su cui sorgono vigne, oliveti e orti.

5 sono i borghi, come si diceva anticamente, “terre”, che colorano il paesaggio e che elencati da est a ovest sono: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso.  I paesi sono collegati tra di loro da una rete di sentieri e da una delle linee ferroviarie più panoramiche al mondo: la Cinque Terre Express.

In un tour delle Cinque Terre che si rispetti vale la pena lasciare la moto e percorrere qualcuno o almeno parte dei tanti itinerari a piedi, così da godere di un punto di vista indimenticabile. 

Aggiungiamo a questa lista di perle della Liguria, Porto Venere, da qualcuno definita come la “Sesta Terra”. Situata nel Golfo dei Poeti, questo pittoresco borgo di pescatori si sviluppa a ridosso dello spettacolare Promontorio dell’Arpaia, a metà strada tra La Spezia e le 5 Terre.

L’itinerario delle Cinque Terre in moto

Il giro in moto alle 5 terre può essere affrontato in 2 modi:

  • ammirare le Cinque Terre e il mar Ligure dall’alto percorrendolo tutto d’un fiato;
  • visitare le Cinque Terre in moto borgo per borgo.

La costa ligure in moto tutta d’un fiato…

Percorre il tratto di costa ligure in moto, che partendo dalla Spezia raggiunge i cinque paesi, è semplicemente stupendo. Si tratta si un tipico tracciato costiero disegnato sui clivi della montagna. Dunque, una nervosa, ma abbastanza ampia da impostare belle traiettorie, almeno fino al bivio per Corniglia/Vernazza. Dopo si restringe un po’, ma si continua a dondolare piacevolmente fino a Levanto.

Partendo dalla Spezia si prende la SP370 “delle Cinque Terre”, che si inerpica sui rilievi alle spalle della città, offrendo notevoli scorci sul golfo e sull’abitato. Un tunnel consente di accedere al versante delle Cinque Terre e al bivio con Manarola si passa sulla SP51 “dei Santuari”. Questo nome le deriva dal fatto che ogni “terra” ha il suo Santuario: all’interno del borgo, come nel caso di Manarola e Corniglia, o isolati sul pendio della montagna, come per Riomaggiore, Vernazza e Monterosso. Questa strada percorre buona parte della costa delle Cinque Terre e poi si immette sulla SP38, dove si stringe un po’ e ci che porta a Monterosso e Levanto. 

Si tratta di un tracciato di circa 40 km, percorribile in un’oretta e mezza, asseconda del numero di soste che vi concederete…

veduta della costa ligure in moto
Veduta dalla SP51 su Manarola

Tour delle 5 Terre borgo per borgo

La visita dei borghi richiede tempo e ritmi meno serrati. Occorre sommare il tempo per raggiungere i paesini e il tempo della visita. In moto non dovremmo avere problemi di parcheggio, ma anche questo non è del tutto scontato…

Per arrivare ai borghi si lascia la provinciale per immettersi su stradine secondarie strette, contorte e ripide. Inoltre, sarà necessario lasciare la moto a parcheggio fuori dai borghi che sono rigorosamente pedonali. Ecco una descrizione borgo per borgo:

  • La strada che porta a RIOMAGGIORE è la provinciale 32, una discesa pronunciata ma semplice, relativamente stretta, che offre una vista mozzafiato sulla costa. Per raggiungere il borgo ci voglio circa 5 minuti per quasi 2 km di strada.
  • Per MANAROLA la discesa è comoda e corta e in 2 minuti percorriamo il mezzo kilometro che ci separa dai parcheggi.
  • Raggiungere Corniglia è più impegnativo: i 4km e mezzo di strada si fanno man mano più stretti. Alcuni punti sono sconnessi, alcuni tratti più ripidi, curve e tornanti non mancano… Il 10 minuti dovremmo riuscire a raggiungere il centro.
  • Anche la discesa a VERNAZZA ci impegna per circa 3km e mezzo con una strada che a tratti si fa ad una corsia e diventa sconnessa, immersa nella vegetazione, con punti ripidi e diverse curve senza guardrail… Inoltre, tenete presente che per raggiungere il borgo, nei periodi di maggior affollamento, vi toccherà lasciare la moto e affrontare un cammino di circa 10 minuti.
  • Arrivare a MONTEROSSO è più semplice e potere optare per 2 alternative: puntare al centro storico, procedendo sulla SP38, più comoda e larga, dove potrebbe però toccarvi di lasciare la moto un bel po’ prima del borgo; oppure puntare alla spiaggia di Fegina, dove la strada in discesa è relativamente stretta, curve e tornanti da affrontare con cautela abbondano e solitamente in moto si riesce a raggiungere la spiaggia. In entrambi i casi ci sono da percorrere poco più di 4km in un tempo di circa 8 minuti.

 

Cosa vedere alle Cinque Terre in moto 

Riomaggiore

Il primo borgo che incontriamo lungo il nostro itinerario delle Cinque Terre in moto è Riomaggiore. Le sue origini risalgono al 1200, quando gli abitanti si insediarono lungo il rivus Major, un antico torrente da cui prende il nome. Pian piano l’abitato si sviluppò verticalmente sulle pendici della montagna e, grazie al lavoro di pescatori e agricoltori andò incastonandosi tra due colline terrazzate. Oggi si presenta con due lunghe schiere di tipiche case-torri, che corrono lungo il corso principale con i loro colori vivaci, separate da vicoli e scalinate, fino ad arrivare ad affacciarsi sul porticciolo.  

Una ripida passeggiata panoramica conduce ai ruderi del Castello che sovrasta il centro storico. Interessanti anche la chiesa di San Giovanni Battista, situata nella parte alta del borgo, risalente al 1300, e l’Oratorio di Santa Maria Assunta, eretta nel XVI secolo, che ospita un trittico quattrocentesco e una statua lignea della Madonna del ‘300.

Itinerario delle cinque terre

A Riomaggiore inizia la famosa “Via dell’Amore“, uno dei sentieri pedonali che congiungono le 5 “terre” e che, in uno scenario unico e romantico, porta a Manarola. Purtroppo il sentiero è chiuso dal 2012, a seguito di una frana e nel 2015 è stato riaperto un piccolo tratto di circa 200 metri dal lato di Manarola. A seguito di nuovi finanziamenti si spera riapra nel 2024.

Se volete ammirare il Santuario di Riomaggiore e il panorama di cui da esso si gode dovete prepararvi ad una bella inerpicata. Il Santuario Madonna di Montenero è fuori dal borgo e per raggiungerlo non ci sono strade carrozzabili. Dunque dovete raggiungere la litoranea (SP370), percorrerla per circa 200m in direzione della Spezia, trovare un posticino per la moto (ci sono due piazzole di sosta) e prendere la ripida e stretta scalinata di pietra che sale al santuario.

Manarola

La seconda “terra”, Manarola, è forse la più scenografica tra i borghi delle Cinque Terre. La tipiche case-torre variopinte qui sono costruite su uno scoglio alto 70m e il paese si caratterizza per una disposizione particolarmente verticale. I paesino sorge nella valle del torrente Groppo, corso d’acqua che è stato progressivamente interrato per dare posto alla strada principale che porta alla piazzetta vicino al mare.  

Manarola non ha spiaggia e proprio sotto la piccola piazza, sui ripidi scogli del porticciolo, si assiste ad una inusuale veduta: gli scogli si tingono anch’essi di colori accesi, i colori dei teli da mare dei bagnanti che cercano le postazioni più ardite per poter prendere il sole e per fare qualche tuffo.

Dalla piazzetta inizia un sentiero panoramico, intagliato nella roccia, che unisce Manarola a Corniglia.  Fermandosi a Punta Bonfiglio, tipico punto panoramico da cui scattare fotografie della veduta di Manarola.

Tour delle 5 Terre in moto
Veduta di Manarola dal sentiero panoramico

Le origini del paese risalgono al 1200. I principali edifici religiosi sono posti a monte dell’abitato e affacciano su una deliziosa piazza all’ingresso del borgo. Qui troviamo: la chiesa di San Lorenzo, del 1338, è in stile gotico ligure con un pregevole rosone; la torre campanaria, che aveva antica funzione di avvistamento;  l’oratorio del Disciplinati risalente al XV secolo.

Nella parte alta di Manarola, Via Belvedere conduce in una suggestiva piazzetta intitolata a Eugenio Montale, che si apre a picco sul mare con una splendida veduta verso Riomaggiore.  

Il Santuario della seconda “terra”, Santuario di Nostra Signora della Salute, si trova nel piccolo borgo di Volastra ed è raggiungibile in moto. Si tratta di un romantico edificio in stile romanico, risalente al XII sec, con successive aggiunte architettoniche gotiche.

Corniglia

Corniglia è la “terra” centrale, l’unico paese che non si affaccia direttamente sul il mare. Paese a vocazione agricola, particolarmente dedito alla coltivazione della vite, sorge su un promontorio alto circa 100 metri ed è circondato da terrazzamenti coltivati a vite.

Le 5 terre in moto - Teste di Casco
Veduta di Corniglia. Foto tratta da https://www.viadamore.it

Le sue origini risalgono all’epoca romana, derivando il suo nome dalla Gens Cornelia e come testimoniato dai rinvenimenti di anfore con la scritta “Cornelia” negli scavi di Pompei. 

Il borgo si sviluppa lungo una via principale, Via Solferino, con la sua schiere di casette colorate e un dedalo di vicoletti che le separano le une dalle altre. La passeggiata si conclude con un belvedere sul promontorio da dove si può osservare il piccolissimo porticciolo di Corniglia che è raggiungibile mediante una ripida e lunga scalinata. Lungo il corso potete accedere ad un altra panoramica terrazza sul mare che si trova alla spalle dell’oratorio di Santa Caterina (XVIII sec).

La chiesa di San Pietro, il santo patrono, si trova, invece, nella parte alta di Corniglia e rappresenta uno splendido esempio di architettura gotico-ligure del XIV secolo.

Il Santuario della “terra” di Corniglia, conosciuto come Santuario di San Bernardino, si trova tra Corniglia e Vernazza, raggiungibile in moto, posto a mezza costa in località San Bernardino. La cappella è il risultato di una ristrutturazione ottocentesca di un’opera tardomedievale.

Invece l’8 settembre si festeggia il santuario di San Bernardino, dedicato a Nostra Signora delle Grazie, da cui si gode un panorama unico.

Vernazza 

Vernazza è una perla sul mare, con il suo porto turistico e la splendida chiesa di S. Margherita d’Antiochia posta sul mare. Fondata intorno all’anno Mille si incastona in un paesaggio segnato dai muretti a secco dei terrazzamenti a picco sul mare. 

Considerato uno dei borghi più belli d’Europa, ad  impreziosire il suo abitato ci sono loggie, porticati e portali di pregio. Le stradine e le ripide scalinate terminano sul corso centrale che arriva alla piazzetta principale. Qui, oltre al porticciolo, c’è una piccola lingua di sabbia dove prendere il sole.

La chiesa di S. Margherita d’Antiochia, risalente probabilmente al XI, nel suo stile romanico austero, contrasta fortemente con la vivacità delle case-torre che la attorniano contribuendo a creare un’atmosfera unica e preziosa. Molto belle le colonne di pietra nera al suo interno e il tabernacolo gotico del XV secolo e la possente torre campanaria ottagonale di 40 metri d’altezza.

Un altro monumento simbolo di Vernazza è il castello Doria di cui rimangono le mura di cinta e la torre circolare, posti in posizione sovrastante sull’abitato, a picco sul mare. Sotto il castello, accanto al porticciolo, si trova il bastione Belforte di forma quadrangolare, di origine genovese.

Sul versante opposto,  nella parte alta del borgo domina l’antico convento dei Padri Riformati di San Francesco, risalente al XVII secolo, dove ha attualmente sede il Municipio. 

Il santuario di Vernazza, raggiungibile tramite la SP51, è intitolato alla Madonna di Reggio. E’ un’opera dell’XI sec. che si staglia sulle alture alle spalle del paese. Qui si venera un’effigie della Madonna Nera e si gode di panorami incredibili che abbracciano tutta la costa.

5 terre in moto
Scorcio di Vernazza

Monterosso.

Monterosso è l’ultimo paese (o il primo provenendo da ponente) del nostri itinerario delle Cinque terre in moto. Si colloca al centro di un piccolo golfo naturale delimitato da Punta Mesco ed è diviso in due parti: il borgo antico e, al di là del colle dei Cappuccini, una zona relativamente più moderna, Bagni Fregina, che si presenta più come una tipica zona di villeggiatura.

La zona originaria di Monterosso mantiene la struttura tipica dei borghi delle Cinque Terre, con le case-torre dai colori vivi che si sviluppano verticalmente ai lati della strada principale. Qui si trovano i monumenti da visitare come: la chiesa di San Giovanni Battista, del tardo XIII sec, con la tipica facciata in stile gotico ligure, impreziosita da marmi a fasce bicrome verdi e bianche e un rosone centrale.

Dal centro storico parte una piacevole e panoramica camminata in direzione della zona di Fregina. Lungo il percorso si può ammirare il convento dei Cappuccini e la chiesa di San Francesco. In posizione più rilevata si possono visitare le antiche rovine del castello (oggi cimitero comunale). Alla punta del promontorio tra i due borghi, a metà del sentiero, si trova Torre Aurora, vedetta difensiva del XVI sec. 

La passeggiata poi si apre sulla spiaggia di Fegina con il suo grande scoglio, la veduta sull’ampia spiaggia con gli stabilimenti balneari e il lungomare.

5 Terre in moto
Veduta della Spiaggia di Fregina di Monterosso

Il bellissimo Santuario della Madonna di Soviore si trova distante da centro Monterosso, posto a quita 418m s.l.m., ma raggiungibile in moto tramite la SP38.

Porto Venere

Non potete visitare le Cinque Terre senza fare una tappa a Porto Venere. Questo magnifico borgo, situato alla punta della penisola che delimita la riviera ligure di levante e il “golfo dei Poeti” della Spezia, è ben ricco di attrattive da ammirare. Se i paesi delle Cinque Terre sono delle piccole perle, Porto Venere è un diamante…

Presentando una caratteristica palazzata a mare, con le peculiari facciate sgargianti, Porto Venere incanta anche per le stupende e ben conservate opere architettoniche che la arricchiscono e per le vedute d’eccezione di cui si gode.

Porto Venere e le 5 Terre in moto
Porto Venere di notte si illumina come un diamante….

L’accesso al borgo medioevale è segnato dalla Torre Capitolare e dalla Porta del Borgo che si affacciano sulla piacevole P.za Bastreri. Tra vicoletti e scalinate, botteghine e negozietti, si raggiunge il Castello Doria (l’unica attrazione a pagamento), che regala un’atmosfera e delle vedute assolutamente incantevoli.

Ma prima di raggiungere il castello altri monumenti attireranno la vostra attenzione, come la Chiesa di San Lorenzo – Santuario della Madonna Bianca, eretta nel XII sec, in stile romanico che custodisce opere del 1300.

Dalla Chiesa, risalendo verso il castello si incontrano i Mulini, resti di due antiche torri d’avvistamento, utilizzate in epoca successiva come mulini a vento e oggi location da cui godere del panorama su Porto Venere. 

Ma la zona più bella di Porto Venere è quella della Chiesa di San Pietro, che costruita come se fosse un tutt’uno con le rocce del promontorio dell’Arpaia. La chiesa è il risultato di costruzioni sovrapposte nel tempo. Infatti si osserva una parte più antica, in pietra scura, risalente probabilmente al V sec., a cui si accosta una costruzione in stile gotico ligure, con la tipica facciata a fasce bianche e nere e un alto campanile, edificati successivamente tra il XII e il XII sec.

Ma la chiesa di San Pietro sorge sulle rovine di un più antico tempio votivo alla Dea Venere, da cui il nome Porto Venere, e le mura ritrovate lungo il piazzale Spallanzani, su cui affaccia la chiesa, sono dei primi secoli dopo cristo. Una porta su queste mura costituisce l’accesso alla Grotta di Lord Bayron.

Per una vacanza in moto completa ed entusiasmante potresti abbinare il 👉  Giro della Valle d’Aosta in moto.

Conclusioni

Raggiungere le Cinque terre in moto è un’esperienza insieme intelligente ed esaltante. Certo non è un luogo che permette di godere della strada al 100%, ma abbiamo appositamente individuato due modalità per approcciare alla costa ligure in moto, sia per poter ammirare le sue bellezze, sia per accontentare il purista della curva.

Così l’ipotesi migliore per un appagante giro in moto alle Cinque Terre potrebbe essere quella che unisce i due itinerari: salendo dalla Spezia o scendendo da Levanto si percorre tutto d’un fiato l’intero percorso, godendo della bellezza d’insieme del paesaggio di tutta la costa e sulla strada del ritorno affrontare le discese per raggiungere una per una le “terra” della riviera ligure di levante.

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alleroL

Ho sempre scritto raccontando ciò che mi appassiona: dei cavalli prima dell'ippoterapia poi. Infine, riscopro la mia adolescenziale passione per le moto e nasce Teste di Casco. Inseguo solo ciò che mi appassiona!

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