Il giro della Valle d’Aosta in moto è un’idea di viaggio strepitosa per conoscere la regione più piccola d’Italia che vanta le montagne più alte d’Europa.
C’è davvero l’imbarazzo della scelta su cosa vedere in Valle d’Aosta, una regione ricca di fortezze e antichi castelli, suggestive valli, borghi fatati, imponenti valichi di montagna e monumentali ghiacciai.
Gli itinerari in moto in Valle d’Aosta permettono di scoprire alcune delle strade di montagna più belle dell’arco alpino.
Il tour della Valle d’Aosta in moto che andremo a tracciare permetterà di assaporare questo territorio in 7 giorni, scoprendo i luoghi più interessanti per un’esperienza che vi “trapanerà” il casco!
Cosa vedere in Valle d’Aosta
Nota per i picchi innevati del Monte Bianco (4.810 m), del Cervino (4.478 m), del Monte Rosa (4.634 m) e del Gran Paradiso (4.634 m), la Valle d’Aosta è una regione incastonata nelle Alpi: le Alpi Graie a est e le Alpi Pennine a ovest. Sono circa 40 le vette che superano i 4000m e solo 2 i valichi principali che la collegano al resto d’Europa: il Gran San Bernardo alla Svizzera e il Piccolo San Bernardo alla Francia.
Sui monti valdostani si incastonano più di duecento ghiacciai, tanto da rappresentare un vero e proprio museo a cielo aperto. Raggiungere Punta Helbronner o il Plateau Rosà è un’occasione per allargare gli orizzonti, superare i confini e incontrare il cielo…
La ricchezza degli ambienti diversi, gli scorci unici ed indimenticabili, la varietà di specie animali e vegetali sono stati salvaguardati in una delle prime aree protette istituite in Italia: il Parco Nazionale del Gran Paradiso, 1922.
Chiusa tra queste vette maestose, la Valle d’Aosta si sviluppa lungo un’unica valle principale disegnata dal corso del Dora Baltea, da cui si diramano valli secondarie. Si contano tredici vallate, che si incuneano, strette e lunghe, tra le montagne, ciascuna con i suoi villaggi, le sue tradizioni e le proprie bellezze naturalistiche da scoprire.
Aosta, capoluogo di regione, è l’unica vera città. Fondata dai romani nel primo secolo avanti Cristo, è un luogo dove l’antico e il moderno si intersecano perfettamente creando un’atmosfera sognante.
Le località sciistiche più importanti, Courmayeur e Cervinia, non conservano in estate lo stesso charme invernale, quando la neve rende tutto più ovattato e fiabesco, ma rimangono delle località esclusive in qualunque periodo dell’anno.
Girando la Valle d’Aosta in moto sarete colpiti dal numero di torri di guardia e castelli disseminati nel fondovalle. Gli imperdibili sono i castelli di Fenis e Savoia, in perfetto stile fiabesco, e il forte di Bard che rappresenta la porta d’accesso in Valle d’Aosta.
Itinerari in moto in Valle d’Aosta
Come arrivare in Valle d’Aosta? Non c’è niente di più semplice, così come muoversi per compiere l’intero tour della Valle d’Aosta in moto.
Punto di riferimento principale per gli spostamenti nella regione è l’autostrada la A5 “Autostrada della Valle d’Aosta”, che percorre tutta la valle principale fino al traforo del Monte Bianco. Sappiate che è un’autostrada all’avanguardia, dotata di impianti termici per prevenire la formazione di ghiaccio, tuttavia è l’autostrada più cara d’Italia.
Per godere di un ritmo più lento, ma anche per risparmiare qualcosina, gli amanti delle provinciali potranno scorre sulla SS26 “della Valle d’Aosta”, parallela alla A5. Ma non vi aspettate una strada di montagna: niente curve per intenderci! Il tracciato segue un andamento pianeggiante e rettilineo, con autovelox in entrata in ogni borgo, semafori e un blando traffico…
Queste due arterie rappresentano la traccia da seguire per qualsia esplorazione della Valle d’Aosta.
La città di Aosta, per la sua collocazione centrale può rappresentare un’ottima base per tutti gli itinerari in moto in Valle d’Aosta.
Suddividiamo in 7 itinerari il giro della Valle d’Aosta in moto, ponendo come punto di partenza Aosta.
Gli itinerari sono intercambiabili tra loro, pertanto potrete comporre il vostro personale tour della Valle d’Aosta in moto.
Itinerario 1: Strada dei Salassi – Colle del Gran San Bernardo
Questo itinerario ha come obiettivo quello di raggiungere il Colle del Gran San Bernardo in moto, percorrendo la vecchia SS27 “del Gran San Bernardo”, tralasciando il traforo. Ma lo faremo allungando un po’, per percorre una della strade più panoramiche della Valle d’Aosta: la Strada dei Salassi, SR41.
Si tratta di una strada sospesa tra storia e mito, controllata nell’antichità dai Salassi, popolazione celtica che, prima dell’arrivo dei romani (I sec a.C.), dominava questo territorio.
Lasciamo Aosta sulla Statale 26, in direzione Courmayeur e dopo soli 8km incontriamo Saint-Pierre, dove ci immettiamo sulla SR22.
Lungo questo breve tragitto, se siete amanti della storia e dell’architettura degli antichi manieri, segnaliamo la presenza di ben 3 interessanti castelli.
Il primo che si incontra lungo la SS26 è l’imponente Castello di Sarre. Arrivati a Saint-Pier, spicca già in lontananza il castello omonimo di questo piccolo borgo, Castello di Saint-Pierre, che è uno tra i più antichi e anche più caratteristici della Valle d’Aosta. Nella zona a valle di Saint-Pierre, a strapiombo sul Dora Baltea, si erge il Castello Sarriod de la Tour.
La SR22 è una strada in salita, che tra tornanti, belle curve e panorami, ci mette subito a nostro agio: inizia il divertimento! Dopo circa 8km arriviamo a Saint-Nicolas dove prendiamo la Strada Regionale del Salassi.
Lungo l’itinerario i deliziosi villaggi di pietra, con le tipiche tegole valdostane e i balconi di legno pieni di fiori, ci proiettano in una dimensione fiabesca. Prima Rumiod , poi Verrogne ed inizia la discesa verso Bellon. Da qui si continua in un saliscendi, tra bosco e ampie vedute, fino ai tornanti per Arpuilles.
Ad Arpuilles si chiude il percorso della Strada Salassi. E’ il momemto di tirare un po’ il fiato, concedendoci una pausa caffè, prima di affrontare la guida sinuosa sul Passo del Gran San Bernardo.
Il Valico del Gran San Bernardo ha una storia antichissima: è su questi percorsi che Salassi e Romani si scontrarono per controllare i traffici commerciali dell’antica Via delle Gallie.
Per raggiungere la SS27 del Gran San Bernardo, da Arpuilles risaliamo verso Gignod lungo la SR38. Il tracciato della SS27 è agevole: tra curvoni morbidi e qualche allungo si arriva a 2473m, su uno dei valichi più alti delle Alpi.
Salendo si incontra Etroubles, uno dei borghi più belli d’Italia. Poi la strada si biforca deviando sul più moderno Tunnel del Gran San Bernardo. Evitate il tunnel mantenendo la destra, ed arrivate, su un tracciato superbo, al confine Italia – Svizzera.
L’atmosfera che vi accoglie è incantevole e il silenzio surreale: il Lago del Gran San Bernardo fa da specchio al cielo e l’Ospizio di San Bernardo caratterizza lo sfondo.
Se volete addentrarvi oltre il confine svizzero, potreste raggiungere la bella località di Martigny. Il tratto svizzero è molto suggestivo: i panorami sono mozzafiato e la serie di tornanti in discesa si rivelano entusiasmanti.
Il colle solitamente rimane chiuso dal mese di ottobre fino alla fine di maggio.
Itinerario 2: Sua maestà il Monte Bianco
Questa tappa del tour della Valle d’Aosta in moto ci porta ad attraversare ed ammirare tutta la vallata principale della regione.
Partendo da Aosta, per raggiungere sua maestà il Monte Bianco percorriamo la strada statale 26 della Valle d’Aosta (SS 26) fino ad arrivare a Pré-Saint-Didier, dove ci si immette sulla SS26dir. Questa breve diramazione raggiunge Courmayeur e dopo pochi chilometri ci porta in Francia tramite il traforo del Monte Bianco.
Prima tappa d’obbligo è Courmayeur, posta ai piedi del Monte Bianco e rinomato centro turistico invernale ed estivo. Appare come un delizioso borgo di montagna, tuttavia la sua promenade ospita numerose boutique che le donano un tono d’élite. Non mancano, comunque, le botteghe d’oggettistica e d’artigianato e delle favolose gastronomie di prodotti tipici da gustare sul momento.
Un’esperienza da vivere assolutamente è l’ascesa al Ghiacciaio del Monte Bianco. Un viaggio sull’avveniristica funivia Skyway Monte Bianco, che consente, con le sue cabine rotanti, di ammirare il panorama a 360°. Si raggiunge quota i 3462m di Punta Helbronner, dove si vive l’impagabile sensazione di raggiungere l’estremità della terra e di incontrare il cielo…
Programmare questa attività qualche giorno prima, consultando il meteo e prenotando i biglietti, altrimenti rischiate di non trovare posto, ma soprattutto di imbattervi in condizioni di visibilità tali da non riuscire a vivere un’esperienza appagante. Punta Helbronner è raggiungibile solo da Maggio a Settembre e il costo del biglietto si aggira intorno ai 50€. L’ascesa dura circa un quarto d’ora e… portatevi una giacca a vento o l’imbottitura del giacca da moto perché anche ad agosto potrebbe nevicare. I dettagli qui.
Tornati con i piedi per terrà, ci accingiamo a rimetterci in marcia per continuare il nostro giro della Valle d’osta in moto. La curiosità ci spinge ad entrare in Francia percorrendo il Traforo del Monte Bianco. Pur essendo un tunnel autostradale, percorrerlo ha comunque un suo fascino, trattandosi di un’opera ingegneristica impareggiabile. Ad oggi sono state realizzate gallerie ben più estese, ma questo tunnel ci consente di passare al di sotto della montagna più alta del continente…
Il tunnel è lungo 11km e in 10 minuti consente di raggiungere la pittoresca cittadina di Chamonix – Mont Blanc, considerata la stazione sciistica più importante delle Alpi. Questa località francese, è una vera e propria città cosmopolita: a partire dal 1924, anno in cui ospitò i primi giochi olimpici invernali, Chamonix ha visto crescere il suo profilo di destinazione turistica internazionale. Passeggiando in Rue des Moulins o nelle traverse di Avenue Mont Blanc potrebbe capitarvi di sentir parlare più l’inglese che il francese.
Visitare Chamonix è come fare un tuffo in Europa o meglio nel mondo. Uno stile giovanile, internazionale, con un occhio all’ambiente, spesso griffato, ma non esageratamente di lusso. In centro non mancano le boutique delle firme più famose e i ristoranti eleganti, ma le parole chiave qui sono semplicità e non ostentazione.
Itinerario 3: Piccolo San Bernardo
Non può mancare in un viaggio in Valle d’Aosta in moto un itinerario sul Colle del Piccolo San Bernardo, che rappresenta un altro importantissimo e antichissimo valico alpino di collegamento con la Francia. La quota massima del valico raggiunge i 2188 m, rappresentando il colle meno elevato delle Alpi Nord-occidentali e pertanto il passaggio più facile verso la Francia. L’apertura dei tunnel transalpini del Monte Bianco, del Frejus e del Gran San Bernardo ha largamente contribuito a far diminuire la sua importanza. Infatti oggi è interessato da un traffico blando, prevalentemente turistico.
Uscendo da Aosta non dobbiamo far altro che seguire la “solita” SS26 della Valle d’Aosta, che da Pré-Saint-Didier prosegue in un tipico tracciato di montagna, attraversando La Thuile, verso il Confine di Stato con la Francia al Colle del Piccolo San Bernardo.
In territorio francese, l’itinerario prosegue sulla strada D1090, che prima di arrivare a Bourg Saint Maurice ci impegna in una sequenza entusiasmante di tornanti e panorami goduriosi.
Da qui, non possiamo perdere l’occasione di assaggiare qualche km della Route des Grandes Alpes, per andare a posare le nostre due ruote a 2.770 metri di quota sul valico stradale asfaltato più alto d’Europa. Prendiamo la D902 e, percorrendo la Val d’Iserè, raggiungiamo il Col dell’Iseran.
Come per ogni itinerario in moto in Valle D’Aosta, facendo base ad Aosta, vi toccherà tornare indietro.
Itinerario 4: Aosta e le sue valli
Dedichiamo una giornata per conoscere Aosta e le sue strette valli.
Girovagare nel centro di Aosta è come fare un tuffo nella Storia. Fondata nel 25 a.C. da Augusto, Aosta conserva tante le testimonianze di quel periodo storico: il Teatro Romano, la Porta Pretoria, il Ponte Romano e l’Arco di Augusto, eretto dopo la sconfitta dei Salassi.
Le porte incastonate nelle mura della città danno accesso ai palazzi medievali.
Da visitare anche la Collegiata di Sant’Orso, la chiesa rappresenta una delle testimonianze più importanti dell’arte romanica e gotica e la Cattedrale di Aosta, dedicato a Santa Maria Assunta e a San Giovanni Battista.
Da non perdere, poco lontano dal centro, l’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, un territorio di diecimila metri quadrati con reperti di sei diverse fasi storiche, dal 3000 al 1100 avanti Cristo.
Insomma Aosta non a caso è detta “la piccola Roma”: la ricchezza dei suoi siti archeologici di epoca romana la rendono un museo a cielo aperto.
Di sera la centro storico prende vita con una movida mai sopra le righe. E’ assolutamente piacevole passeggiare nei dintorni di piazza Émile Chanoux, dove a farla da padroni sono bar, birrerie ed enoteche. Non mancano deliziosi ristoranti e trattorie per assaggiare la migliore cucina valdostana.
Per conoscere la vera Valle d’Aosta non si può saltare un passaggio nelle sue valli.
La Valle di Cogne è la più conosciuta ed è anche un’ottima finestra sul Parco Nazionale del Gran Paradiso. Molto caratteristico e accogliente il borgo antico di Cogne. Decisamente suggestiva la visita al sito minerario: la visita guidata, al costo di €20, vi porterà su un trenino storico, lo stesso che un tempo era usato dai minatori, lungo un percorso che si snoda per circa 1 km fino ventre della montagna.
La Strada Regionale 47 della Val di Cogne arriva fino alle Cascate di Lillaz, con i suoi caratteristici 3 salti d’acqua di complessivi 150m d’altezza. Anche il villaggio di Lillaz merita uno sguardo: è una bomboniera.
Risalendo il vallone di destra, invece, arrivate a Valnontey, incantevole frazione ai piedi del Gran Paradiso, dove vi attende Paradisia, il famoso giardino botanico che ospita oltre 1.500 specie di piante alpine e montane di tutto il mondo.
L’altra valle che vi proponiamo di visitare è la Valsavarenche, una valle piuttosto selvaggia e poco abitata. La Strada Regionale 23 che la percorre costeggia il torrente Savara e raggiunge la località di Pont che offre una veduta sui ghiacciai del Gran Paradiso. Siamo alle spalle del Colle del Nivolet che tuttavia, da qui, non può essere raggiunto in moto.
Itinerario 5: dalla SS42 al Cervino
La meta di questo itinerario in Valle d’Aosta in moto è il monte Cervino, altro gigante di questa regione. Caratterizzato dalla particolare forma piramidale, svetta isolato dalle altre montagne con i suoi 4478 m s.l.m.. Rappresenta la terza montagna italiana per altitudine e per ammirarla fin da lontano prenderemo la SR42.
Da Aosta partiamo sulla SS26, direzione Torino. Arrivati in località Champagne si percorre tutta la rotonda per prendere direzione Verrayes e siamo già sulla strada regionale 42 del Colle Saint-Pantaléon. In un groviglio di curve e tornanti, tra villaggi e belle vedute, si sale ai 1650m del Col de Saint-Pantaléon, dove una magnifica veduta sul Cervino che domina la Valtournenche non lascia indifferenti…
Poi si scende a Torgnon e attraverso la SR9 si raggiunge la valle sottostante. Siamo a Antey Saint Andrè sulla SR46, direzione Cervinia, a pochi km da una tappa fortemente consigliata: Chamois, l’unico comune d’Italia senza auto.
Chamois si è stata inserita nel novero delle “Perle delle Alpi”, un comune virtuoso a traffico zero, dato che è raggiungibile solo in funivia o a piedi. Un luogo surreale dove sui fianchi soleggiati della montagna, si passeggia indisturbati tra magnifiche casette rurali tipicamente valdostane e una natura all’ennesima potenza. Situato su un ampio terrazzo naturale di origine glaciale a 1.818 m, è il secondo comune più alto d’Italia, superato solo da Sestriere.
Non ci resta che raggiungere Cervinia, noto paradiso per gli amanti dello sci. Ma Cervinia è anche il simbolo del Modernismo Alpino del 900, che trasformo le nuove città delle vacanze di montagna in luoghi di sperimentazione architettonica. Così si possono osservare strutture ipermoderne, frutto della matita di celebri architetti, in netto contrasto con le forme insediative tradizionali. Potrebbe sembrarvi di sbarcare in una colonia su un nuovo pianeta e capitarvi di ammirarla o detestarla…
Tuttavia il cuore di Cervinia, nella pedonale Via A. Carrel, alle spalle della chiesetta intitolata “Reginae Vallis Augustae”, conserva le sembianze di un caratteristico borgo di montagna con le case decorate in legno e ricca di ottimi ristoranti, locali caratteristici e negozi.
Ciò che la rende unica sono sicuramente le tantissime attività che offre, tra cui la non comune possibilità si sciare 365 giorni all’anno, e il meraviglioso contesto paesaggistico che la circonda. A poca distanza dal centro di Cervinia partono gli impianti di risalita per il Plateau Rosà, se volete godere di uno spettacolo unico con vista sul gruppo del Monte Rosa e sui grandi quattromila della Valle d’Aosta.
Itinerario 6: I castelli
Immancabile in un itinerario della Valle d’Aosta in moto, il tour del Castelli. Partendo da Aosta, in direzione Torino, troviamo in successione una serie di castelli di epoche e stili diversissimi.
- Il primo che si incontra lungo la SS26 è il Castello di Fénis. Noto per la sua architettura scenografica, questo castello è uno dei più famosi e meglio conservati della Valle d’Aosta. Risalante al 1200 circa, fu una residenza signorile e i suoi sfarzosi ornamenti sono simbolo di potenza e di prestigio della famiglia Challant.
- A seguire incontriamo il Castello di Cly, nel comune di Saint-Denis. I ruderi di questo maniero si trovano su un’altura rocciosa e rientrano a pieno titolo nella tipologia dei cosiddetti “castelli primitivi” in virtù dell’imponente torre difensiva centrale risalente all’inizio del XI secolo.
- Poi c’è ol Castello di Gamba, una struttura dei primi del ‘900 che ospita un interessante percorso espositivo con oltre 150 opere tra dipinti, sculture, installazioni, raccolte grafiche e fotografiche.
- Poco più avanti, posto su un evidente e scosceso promontorio, incombe sull’abitato di Châtillon il Castello di Ussel. Si tratta di un’architettura militare monoblocco, proprietà della Regione valdostana, adibito a sede espositiva.
- A Verrès svetta su un picco roccioso il Castello di Verrès. E’ uno dei castelli più importanti della Valle d’Aosta. Dichiarato monumento nazionale, rappresenta uno dei primi esempi di castello monoblocco: è praticamente privo di elementi decorativi e appare come un austero cubo.
- Immancabile una visita al Forte di Bard che è un grande complesso fortificato, posto a più livelli al di sopra dell’omonimo borgo. E’ un luogo di straordinaria bellezza e ricchezza storica. Al suo interno ci sono diversi musei visitabili a scelta e con costi differenziati. Il borgo è delizioso e si presta come magnifico set fotografico.
- A chiudere questo tour dei castelli della Valle d’Aosta in moto è la visita al Castel Savoia. Risalendo la strada regionale 44 fino a Gressoney-Saint-Jean, si raggiunge poi la località Belvedere. Pur fregiandosi del nome di «castello», questo edificio è in realtà una grande villa datata primi del ‘900, costruita per volere della Regina Margherita di Savoia, caratterizzata dalle cinque torri neogotiche e una commistione di stili che la regalano un’area disneyana.
Nel prendere la SR44 fate una sosta a Pont Saint Martin cittadina che prende il nome dal poderoso ponte romano dedicato a San Martino di Tours. La spettacolarità di questo ponte sta nel fatto che è in perfetto stato di conservazione dopo 2000 anni. Fu costruito nel I secolo a.C. dai Romani e fino al 1800 ha costituito il passaggio obbligato lungo la Via delle Gallie.
Itinerario 7: il Colle del Nivolet
Per concludere in bellezza questo giro della Valle d’Aosta in moto in 7 giorni non può mancare una tappa al Colle del Nivolet.
Per quanti non lo conoscessero, si tratta di un valico alpino situato a 2612m al confine tra Vale d’Aosta e Piemonte. E’ uno dei valichi più gettonati da ciclisti e motociclisti per la bellezza della natura, che alterna paesaggi brulli tipici dell’alta quota a verdi radure di montagna, il tutto impreziosito da specchi d’acqua naturali e artificiali.
Tuttavia, questo meraviglioso Passo non è raggiungibile in moto dal versante valdostano ma, per godere del suo spettacolo, occorre accedere da Cerasole Reale la porta piemontese del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Accingiamoci, dunque, a lasciare la Valle d’Aosta, magari questa volta prendendo l’autostrada A5 per accorciare un po’ i tempi… Ad Ivrea usciamo e ci immettiamo sulla statale SS565 in direzione Castellamonte e poi sulla SP460 di Ceresole prendendo per Cuorgnè. Questa strada, percorrendo tutta la Valle dell’Orco, ci porta fin su a Ceresole Reale.
Lungo la valle lo stradone scorre largo e veloce. Ad un tratto ci appaiono imponenti le vette del Gran Paradiso e la strada inizia ad incunearsi tra le montagne. E’ un approdo lungo e lento: la strada si stringe, inizia una lieve pendenza e si attraversano paesini che man mano assumono sempre più le sembianze di villaggi di montagna.
Da Noasca si inizia a fare sul serio: cascata e poi su per la prima rampa di tornanti. Dopo la galleria c’è Cerasole Reale e la SP 460 diventa SP50 “del Colle del Nivolet”.
Potete pensare ad una sosta per ammirare il lago di Cerasole, un invaso artificiale balneabile, dove è possibile praticare diverse attività. Prendete fiato perché è da qui che inizia la vera ascesa al Nivolet. E’ da qui che guiderete con la pelle d’oca sotto la tuta!
Percorrendo curve e tornanti, incontrando cascate, costeggiando laghi dai colori assurdi, ammirando una natura e delle vedute di rara bellezza… si conquista la vetta a 2.612 m s.l.m. . Il punto panoramico sui due laghi, lago Serrù e lago Angel, anch’essi due sbarramenti artificiali, è sensazionale!
La strada del Colle del Nivolet è asfaltata fino al Rifugio Savoia, al confine con con la Valle d’Aosta. Qui inizia la Valsavarenche e una stradina sterrata, non percorribile da mezzi motorizzati, attraversa un’ampia prateria punteggiata da numerosi stagni e arriva fino a Pont.
ATTENZIONE! La SP 50 per il Colle del Nivolet è chiusa al traffico in inverno (dal 15 ottobre fino al 15 giugno). Inoltre, se volete godere del privilegio di raggiungere il Passo del Nivolet in moto non scegliete il weekend in quanto è posto divieto di transito ai mezzi motorizzati nei giorni festivi da luglio ad agosto e a ferragosto. Potete consultare per gli aggiornamenti le pagine del Sito del Parco Nazionale del Gran Paradiso dedicate al Nivolet qui 👈 .
Perché fare il giro della Valle d’Aosta in moto?
Fare il tour della Valle d’Aosta in moto è un viaggio suggestivo. Questa piccola regione italiana non è un luogo di passaggio: è un luogo di conquista… Le sue vette maestose la rendono un territorio impervio eppure tanto affascinante. Percorre le sue caratteristiche valli, schiacciate tra le montagne più alte d’Italia e d’Europa, assume un sapore di eccezionalità che restituisce la sensazione d’aver compiuto un impresa.
Questi itinerari in moto in Valle d’Aosta non sono mai estremamente faticosi, ma al contrario estremamente piacevoli. In uno scenario naturalistico incredibile si salta da una natura selvaggia e indomabile a piccole ma esclusive cittadine cosmopolite; dal passato, immersi tra reperti archeologici e scenografici castelli medievali, al futuro, ammirando opere ingegneristiche d’avanguardia; dai percorsi lineari e pianeggianti della valle alle pieghe mozzafiato sulle rampe di tornanti dei magnifici passi…
Insomma, la Valle d’Aosta in moto è un’esperienza da fare per mettere il cuore in pace con la natura, ma anche per misurarsi su alcuni dei tracciati più belli dell’arco alpino e nutrirsi di cultura, storia e tradizioni. Un territorio incredibile, che presenta il giusto mix di attrattive per tornare a casa più felici!
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