Un weekend in Corsica in moto? Si può fare! Visitare la Corsica in moto per un motocilista rappresenta un avventura entusiasmante. Anche trascorrere solo 3 giorni sulle strade della Corsica rappresenta un’esperienza estremamente coinvolgente.
Chiamata non a caso “l’Isola della Bellezza“, la Corsica è in grado di stupire chilometro dopo chilometro. Il suo territorio ha proprio tutto ciò che appassiona il motociclista: montagne ripide e boschi lussureggianti, paesini arroccati e città ricche di storia, spiagge di sabbia candida, mare turchese e…. fantastiche strade tortuose e panoramiche!
In questo articolo presentiamo un itinerario nella Corsica del Nord in moto, che racchiude un assaggio di tutti gli ingredienti che questa terra è in grado di offrire. Circa 450km in un percorso ad anello che, iniziando e chiudendosi a Bastia, tocca gli arcaici borghi di pescatori del Nord, i parchi, i canyon, le calette, percorrendo le strade più belle della Corsica.
Raccomandazioni di viaggio
Alcune raccomandazioni di viaggio sono d’obbligo per muoversi in sicurezza in questa isola prevalentemente montuosa. La Corsica presenta meravigliosi tracciati a picco sul mare o su vertiginosi canyon, che spesso sono stretti, privi di guardrail e che pertanto richiedono attenzione e moderazione.
Inoltre, è bene conoscere quali sono i documenti e le regole vigenti in Corsica, regione amministrativa autonoma della Francia, per non farsi cogliere alla sprovvista.
Per tutte le info utili LEGGI QUI, ti rimandiamo all’articolo Giro della Corsica in moto, preparatevi a stupirvi! in cui abbiamo specificato ogni dettaglio utile.
Come raggiungere la Corsica
Per raggiungere la Corsica in moto, il modo più comodo e conveniente è sicuramente il traghetto. La Corsica dista circa 28oKm dalla costa italiana, nel punto più vicino che è la Toscana.
L’isola è raggiungibile via mare dai porti italiani di Livorno, Piombino e Genova. In Corsica, invece, i porti attivi sono Bastia, il porto più raggiunto dalle linee dei traghetti Corsica, Porto Vecchio, Ajaccio, Propriano e L’Île-Rousse.
I traghetti che raggiungono la Corsica operano sia di giorno che di notte, con un’ampia scelta di orari per poter pianificare al meglio la tua vacanza. La durata della traversata varia a seconda della rotta e della compagnia prescelta.
Puoi trovare qui il traghetto che fa per te e verificando orari e tariffe grazie all’utilissimo motore di ricerca, messo a disposizione da Traghettilines.it.
Servizio traghetti a cura di Traghettilines
Non dimenticare che, se sei tesserato con la Federazione Motociclistica Italiana, puoi usufruire di sconti dal 20% al 30%. Consulta questo PDF su come ottenere i vantaggi FMI.
Potrebbe interessarti anche l’articolo Sardegna in moto: 1 settimana per scoprila tutta o anche L’Isola d’Elba in moto: un piccolo paradiso motociclistico
Un weekend in Corsica in moto
Un tour della Corsica del Nord in moto consente di fare un appagante assaggio di questa isola meravigliosa, che potremmo definire come una “grande giostra dei divertimenti per motociclisti”. Preparatevi a rimanere senza fiato per la bellezza dei panorami e la spassosità dei tracciati.
L’area settentrionale è la porzione di territorio più selvaggia e incontaminata della Corsica, una zona che, anche in agosto, si sottrae al turismo di massa. Talmente selvaggia che alcune delle location più belle risultano difficilmente accessibili in moto…
Questo itinerario in Corsica prevede circa 450 km da percorrere su strade asfaltate, a cui potrete aggiungere alcuni km da fare in off road.
Tre giorni saranno sufficienti per godervi un weekend in Corsica in moto, per assaporare senza eccessiva fretta ogni curva, ogni veduta e ogni piccolo villaggio marinaro.
Di seguito proponiamo un’ipotesi di suddivisione in tappe, indicando le attrazioni principali e cosa non perdere in un tour della Corsica del Nord in moto.
Giorno 1: Capo Corso in moto
- Bastia – San Fiorenzo
- strada D80
- 135km
- 4h di marcia.
Arrivati a Bastia si parte alla vota di Capo Corso. La strada da percorrere è la D80 “Rue du Cap”, che costeggia il mare: non si può sbagliare. D’altra parte le indicazioni sono molto chiare e ve le ritrovate di fronte all’uscita del cancello si sbarco.
Il tracciato è meraviglioso! Salendo verso la punta del “dito” le curve sono dolci, mai spigolose. Il piano stradale è largo e l’asfalto è perfetto. Scendendo da Cap Porse verso Saint Florent l’itinerario si fa un po’ più nervoso. La strada scorre per lo più a strapiombo sul mare, incastonata nelle rocce di un particolarissimo colore grigio-verde.
Cosa vedere a Bastia
Bastia è una cittadina deliziosa che merita una visita. In Piazza Saint Nicolas, troverete facilmente parcheggio per le moto. L’adiacente Rue Napoleon è il corso pedonale più importante della città, dove iniziare l’esplorazione di Bastia.
In questa caratteristica e antica strada troverete negozietti, ristoranti e fast food abbondano, ma potrete ammirere anche l’Oratorio di Saint Roch e l’Oratorio dell’Immacolata Concezione, due monumenti ecclesiastici risalenti al 1600.
Poco distante, continuando la passeggiata, sbucherete al Porto Vecchio di Bastia, cuore del centro storico. Fra palazzi dalle facciate decadenti, panni stesi ai balconi, barche di pescatori e reti da sbrogliare, questa location regala una cartolina della Bastia d’un tempo.
Alle spalle del vecchio porto svetta la chiesa di San Giovanni Battista, con i suoi campanili gemelli che, costruita intorno alla metà del 1600, è la chiesa più grande di tutta la Corsica.
Sul lato opposto, invece, troviamo le suggestive Rampe St Charles, che affiancano i Giardini Romieu e permettono di raggiungere, in posizione soprelevata, il Palais des Governeurs. Si tratta di un palazzo imponete, risalente al ‘400, residenza dei governatori genovesi, poi utilizzato come struttura militare e dal 2010 è Museo Etnologico e centro espositivo.
Da qui potrete infilarvi tra i suggestivi vicoli della Cittadella di Bastia e godere si un fantastico panorama sulla città e sulla costa.
Itinerario lungo il “dito” della Corsica
Partendo alla scoperta di Capo Corso, percorriamo la D80, una strada panoramica che si articola in un delicato sali-scendi che attraversa piccoli e antichi villaggi marinari. Ecco dove vale la pena fare tappa:
1. Erbalunga è un antico villaggio che ha conservato intatto il suo fascino di borgo marinaro. Considerato uno dei paesini più belli e più caratteristici dell’isola, merita una visita per raggiungere il delizioso porticciolo. Passeggiare nei vicoli del borgo vi trasporterà in un’atmosfera del tutto pittoresca.
Riprendendo il dondolio tra le curve della D80, incorrerete torri e scorci di fronte ai quali è impossibile non fermarsi…
2. Macinaggio è un altro borgo tipico, in cui è ancora viva la tradizione della pesca. Anche qui, il punto più il caratteristico è rappresentato dal porticciolo che è frequentato da vecchie barche da pesca e da marinai d’altri tempi.
🔸Se vi va di affrontare un po’ di off-road, non perdete la spiaggia di Tamarone: una lingua di sabbia lunga 500m, immersa nella macchia mediterranea e considerata una delle più belle spiagge del “dito”.
Da Macinaggio la D80 vira verso l’interno, salendo piacevolmente sulla montagna.
Capo Corso in moto
Capo Corso non si può dire visitato se non si è arrivati fino alla sua estremità nord.
3. Per raggiungere Barcaggio, villaggio che affaccia sulla punta estrema del Capo, lasciamo la D80 per percorrere 7km di D253. E’ una strada stretta, tortuosa e immersa nella macchia. Qui le calette sono solitarie e selvagge: anche in agosto non c’è assolutamente calca. Sono queste le famose spiagge di sabbia bianca dove le mucche pascolano brade e beate e alte dune fanno da cornice all’arenile.
Di fronte a Barcaggio c’è l’isolotto della Giraglia, con il suo bel faro che “controlla” tutto il Mediterraneo del Nord. Arrivati di fronte all’isolotto ammirerete una suggestiva e imponente scogliera dalle insolite sfumature verdastre.
4. Tornati sulla D80 ulteriore tappa imperdibile è Moulin Mattei: da questo romantico mulino a vento del 1700, posto su un’altura, si ammira il fantastico panorama su tutta la punta di Capo Corso.
@testedicasco La Corsica più vera, quella più selvaggia è a Nord… Cap Corse in moto 😘 🌐 www.testedicasco.com
Direzione Saint Florent
Poi inizia la discesa verso sud. La D80 diventa surreale: sospesi sull’irta scogliera, che si colora di intense sfumature grigio-verde, si scorre su un tracciato meraviglioso da guidare, ma su cui sarete rallentati da vedute inimmaginabili. La sezione di strada del litorale occidentale del “dito della Corsica” rimarrà impressa in modo indelebile nella vostra memoria.
5. Il porticciolo di Centuri è un altro luogo delizioso da visitare, per rimanere in questa particolare atmosfera, lontana dalla modernità. Certo non mancano ristoranti e negozietti di souvenir per accalappiare turisti, ma il borghetto è davvero piccolo e caratteristico.
Da qui in poi godetevi la strada… Su questo tratto di D80 incontrerete solo minuscoli villaggi che, di tanto in tanto, spezzano lo scenario mozzafiato di questo tracciato.
6. Nonza è una cittadella molto particolare, arroccata sotto una torre Genovese, a strapiombo su un picco roccioso di 150m, da cui si domina una caletta di ciottoli neri.
7. La D80 termina a Saint Forent. Questo antico borgo di pescatori è oggi una location ricca di locali alla moda e yacht di lusso ormeggiati nel porto turistico. Fate un giro nella Cittadella, ma il cuore pulsante del città è il porto, che di sera si anima di vita tra locali e negozietti aperti.
Giorno 2: da Saint Florent a Piana
- Saint Fiorent – Calanchi di Piana
- strade D81 – T30 – D81b
- 176km
- 4h e 20 min di marcia.
La seconda tappa del weekend in Corsica in moto va da Saint Florent a Porto Ota.
Percorrendo Capo Corso in moto penserete di aver già visto tutto: “cosa ci potrà essere di più bello di questa strada?” E invece continuerete a stupirvi km dopo km…
La strada di riferimento di questa tappa è la D81: anche qui non potrete sbagliare. Si procede sempre fiancheggiando il mare e arrivati a Calvi prenderemo la D81b, un percorso da pelle d’oca. Ma procediamo per gradi…
1. Il deserto delle Agriate
Lasciata Saint Florent, si entra in una vasta zona selvaggia: il Deserto delle Agriates.
Non si tratta del classico deserto con dune di sabbia, ma di un’area che alterna montagne rocciose e vallate di lussureggiante macchia incontaminata. Qui si trovano, nascoste e protette, alcune delle spiagge più belle dell’isola.
Questa riserva naturale è per lo più isolata e disabitata e l’unica strada asfaltata che la attraversa è la D81. Così se avete intenzione di visitare le sue spiagge paradisiache avete due alternative:
- fittare un mezzo idoneo, ovvero una imbarcazione, una navetta 4×4 o un quad.
- avventurarvi a vostro rischio e pericolo nei sentieri sterrati, non proprio ben tenuti, che si inoltrano nel deserto.
🔸 Se avete buone capacità in fuoristrada, è sicuramente raccomandato raggiungere Plage de Saleccia in moto: un’avventura che si trasformerà in un ricordo indimenticabile. Dalla D81 sono 13km di strada sterrata, non proprio di semplice approccio, ma la bellezza della spiaggia ripagherà il rischio e la fatica.
La Spiaggia di Saleccia è una lingua di sabbia bianca e fine, lunga un chilometro. Non ci sono né stabilimenti con ombrelloni e sdraie, né servizi igienici. L’unica ospitalità è offerta da un campeggio nascosto tra i pini, situato ad una estremità della spiaggia, nella parte più vicina a Saint Florent.
Il giro poi continua, sulla D81, con immancabile sosta foto alla Bocca di Viezzu, un passo collinare posto a 311 metri sul livello del mare, che offre una bellissima veduta panoramica sul deserto delle Agriates.
2. Ile Rousse
Usciti dall’area del Deserto delle Agriates, ci addentriamo nella regione della Balagna. La D81 interseca la Territoriale 30: il tracciato assume un disegno più morbido e torna ad avvicinarsi al mare.
La prima cittadina che incontriamo sulla T30 è l‘Ile Rousse, che prende il nome da colore dell’isolotto che le sta di fronte. L’Ile de la Pietra è la location più suggestiva di questa città.
Una strada rialzata permette di raggiungere l’isolotto, così è possibile fare una passeggiata per vistare la Torre Genovese e il Faro de la Pietra.
Arrivando in città non potrete fare a meno di ammirare il lungomare e la fantastica spiaggia di sabbia bianca de la Marinella.
3. Calvi
Proseguendo sulla T30 entriamo nella città di Calvi. Una città divisa i due: una parte bassa, più recente, che si sviluppa intorno all’animato porto turistico; l’antico borgo medievale, la Cittadella, arroccata su un promontorio roccioso.
La Cittadella è un quartiere incantevole, che svetta sulla città con le sue mura di color ocra. Al suo interno un intricato dedalo di viuzze, i caffè all’aperto, antichi palazzi storici e la meravigliosa cattedrale di San Giovanni Battista.
Fantastiche sono le vedute dalle mura fortificate, che affacciano sulla baia di Calvi, sulla città e sul golfo della Ravellata.
4. La Costa occidentale: la D81b
Riprendiamo il giro della Corsica del Nord in moto spostandoci sulla costa occidentale.
Da Calvi prendiamo la D81b, una strada ipnotizzante…
Affacciati akl Belvedere sul faro della Ravellata. La sensazione è un po’ quella di essere ai confini del mondo: tutto intorno il panorama è aspro e selvaggio, non ci sono segni di vita umana se non la strada e il faro in lontananza… Spettacolo!
🔸 Se siete pratici con il fuoristrada, potete raggiungere in moto la spiaggia de l’Oscelluccia, un piccolo paradiso con acque cristalline, e il farò della Ravellata.
Su asfalto, prima di intraprendere il lungo e solitario tracciato della D81b, saliamo al Notre Dame de la Serra, una cappella che sorge in posizione strategica, su un promontorio che offre un affaccio superlativo sulla baia di Calvi e sul territorio circostante.
Anche se stretta, con un fondo stradale non perfetto al 100% e priva di guard rail, questa strada è un sogno!
Si percorrono km e km in assoluta solitudine, praticamente sospesi sulla scogliera. Qui i colori delle rocce variano dal giallo ocra all’arancio. La Natura è sovrana.
Giunti al col della Palmarella, abbiamo di fronte la Riserva Naturale de Scandola, raggiungibile solo via mare. Tuttavia, la strada offre molteplici viewpoint da cui godere di questo territorio selvaggio.
All’altezza del Golfo di Galeria ci reimmettiamo sulla D81, cominciando a “tornare nella civiltà” e ad incontrare nuovamente piccoli villaggi.
6. I Calanchi di Piana
Questa giornata alla scoperta della Corsica del Nord in moto si chiude ai Calanchi di Piana, una delle destinazioni di maggior rilievo turistico dell’isola. Li raggiungiamo proseguendo sempre sulla D81, seguendo le indicazioni per Piana. Ci arriveremo verso sera, per l’ora del tramonto, l’orario migliore per godere di uno spettacolo di colori indimenticabile…
Ci si addentra in uno scenario geologico impressionante, un vero e proprio giardino di pietra che si erge a 400 metri sul Mar Mediterraneo, costituito da bizzarre formazioni rocciose di colore rosso, ruggine, rosa e miele. Erose dall’acqua e dal vento, le rocce di Piana, nel corso dei millenni, hanno assunto le forme più disparate: dalla “testa di cane” al “cuore”, dal “teschio” alla “testa”…
La strada è particolarmente tortuosa e si restringe man mano che ci si addentra tra “le calanques”. In alta stagione aspettatevi di rallentare il ritmo di guida a causa dell’affollamento turistico.
Il territorio, inserito nell’elenco dei patrimoni mondiali dell’umanità dall’UNESCO, è ricco di sentieri da cui godere di panorami spettacolari. Ma anche in moto, dalla D81, i 12 km di percorso nel Parco dei Calanchi offrono uno scenario superbo, con affacci incredibili sulla costa frastagliata.
Potete scegliere di proseguire fino al piccolo e delizioso villaggio di Piana, che si trova poco distante, per poi tornare indietro verso Porto Ota.
5. Porto Ota
Porto Ota è una location deliziosa, anche se costituita prevalentemente da alberghi. L’abitato è incuneato tra rocce di un colore intenso e l’atmosfera è molto suggestiva, intima e accogliente. La torre genovese domina sulla scogliera, facendo da cornice al piccolo villaggio.
Questa potrebbe essere la location ideale dove fare la sosta notturna.
Il cuore della Corsica
- Porto Ota – Bastia
- strada D84 – D18
- 156km
- 3h e 15 min di marcia.
Il terzo ed ultimo giorno è quello in cui entriamo nel cuore della Corsica. Il territorio interno, ancora più selvaggio, si caratterizza con una natura prorompente. Si scorre tra le vette più alte dell’isola, attraversando boschi affascinanti, laghi ammalianti, canyon e vedute incredibili. Un itinerario in moto di circa 150 km che finirà di farvi accapponare la pelle.
Qui il paesaggio cambia e stupisce continuamente e con esso anche la strada… Stretta, spigolosa, intagliata nella roccia di vertiginosi canyons e a tratti comoda, dall’andamento dolce, tutta da guidare!
1. Col de Vergio: tra le vette più alte della Corsica
Quest’isola, prevalentemente montuosa, vede nel Monte Cinto la sua vetta più alta, una montagna che raggiunge i 2706 m. Ai suoi piedi scorre la D84, che dal golfo di Porto entra nel cuore della Corsica e valica, al Col de Vergio, il confine tra Corsica del Sud e Corsica del Nord.
La strada inizia a contorcersi nella macchia mediterranea, salendo di quota e iniziando ad offrire ripidi affacci sulla gola di Lonca.
Raggiungete Ota, un minuscolo paesino che vi incanterà per le sue antihe case di pietra e un’atmosfera d’altri tempi. Vi colpirà anche il passaggio attraverso lo stretto ponte di pietra genovese.
Qui si incontrano due corsi d’acqua, il Longa e lo Spelunca, che disegnano le vallate profonde di questo territorio. Da qui partono diversi sentieri trekking per ammirare lo spettacolo dell’aspro paesaggio e delle favolose piscine naturali.
Salendo verso Evisa, la D84 si contorce fiancheggiando le Gole di Spelunca. Il tracciato è una vera goduria: si guida a strabionbo su una strada intagliata nelle rocce del Canyon. Percorso tortuoso, divertente, ma da affrontare in sicurezza: le corsie a tratti si restringono e possono presentare sporco sulla carreggiata. No guard rail!
Dopo Evisa il paesaggio cambia nettamente e ci si addentra nel fitto bosco della Foresta di Aitone, con pini alti fino a 30 metri. Qui la strada si fa ampia, il fondo è ottimale e sembra quasi di essere su una piccola pista… Attenzione, potrebbe prendervi la mano!
Il Col de Vergio ci viene in soccorso dopo una trentina di chilometri: è il momento di tirare un po’ il fiato… Uno slargo e un chiosco regalano ospitalità. Siamo a quota 1478m e questo rappresenta il valico transitabile più alto della Corsica.
Da qui si gode di un bellissimo panorama sulla Valle del Golo, dove, in lontananza, riluccica il Lago di Calacuccia. Sulle nostre teste ci sono le vette del Monte Cinto, 2706 m, e il Paglia Orba, 2525m, quest’ultimo noto come il “Cervino corso”.
2. Il Canyon della Ruda
Il tracciati prosegue con una scorrevole discesa, immersi nella Foresta dell’Aitone. Usciti dal bosco, arriviamo al Lago di Calacuccia. Questo bacino d’acqua regala scorci unici sul massiccio del Monte Cinto e una pace surreale.
Poi la D84 inizia a restringersi nuovamente, fino ad entrare in un vero e proprio canyon: il Canyon de la Ruda. Stiamo percorrendo la Strada della Scala di Santa Regina, un contorto tratto di D84, lungo 17 km, scavato in rocce di granito rossastro, che assumono una particolare conformazione a gradoni (da cui il nome).
Si tratta di un vero e proprio monumento architettonico, che mostra l’abilità umana nel trovare ambiziose soluzioni alla difficile orografia del territorio. Si passa su antichi ponti costruiti con la tecnica della pietra a secco, su un sentiero che ricalca un’arcaica via della transumanza.
3. Corte
Attraversato lo spettacolare Canyon de la Ruda, la D84 interseca la D18, che ci permette di raggiungere Corte, il principale centro abitato dell’entroterra dell’isola.
Questa cittadina rappresenta il fulcro del sentimento nazionalista corso, essendo stata scelta come capitale della Repubblica Corsa dopo la vittoria della guerra d’indipendenza condotta dal generale Pasquale Paoli, nome che sentirete riecheggiare spesso in Corsica… Girare nella Cittadella fi farà entrare nella vera anima della Corsica.
4. Bastia
L’orario dei traghetti Bastia-Livorno è, in sostanza, soltanto uno: 13.30 per Corsica Ferries o 14.00 per la compagnia Moby. Pertanto, da qui in poi, ci toccherà essere diretti nel rientro al porto di Bastia.
Da Corte prendiamo la Territoriale T20, uno stradone comodo, fantastico da guidare, che giocherà a nostro favore nel velocizzare il trasferimento.
In pianura, arrivati ormai vicini a Bastia, imboccherete la T11, una strada che fiancheggia tutta la città e termina al porto.
Il weekend in Corsica in moto si conclude qui
La Corsica è davvero l'”Isola della Bellezza”… Percorrerla in moto è un’esperienza impareggiabile. Qualsiasi tragitto scegliereste di percorrere vi appagherebbe allo stesso modo.
Se avete solo tre giorni da spendere per un weekend in moto, l’itinerario in moto nella Corsica del Nord sarà la scelta giusta per cogliere l’essenza di questa isola.
Se l’articolo ti è piaciuto CONDIVIDILO con i tuoi compagni di viaggio per invitarli a partire! 🏍️ 💨
Pingback: I più gettonati itinerari in moto di 4 giorni