L’Abruzzo in moto si conferma essere una delle mete motociclistiche da percorrere assolutamente. L’Appennino centrale è terra di Parchi, ovvero di meravigliose riserve di perle naturalistiche e di itinerari paesaggistici che rendono questa regione un eldorado per i motociclisti.
Disegniamo, in questo articolo, un itinerario in moto sull’Appennino Centrale. Attraversando l’Abruzzo da sud a nord, avremo come punto di partenza lo straordinario scenario di Forca D’Acero per raggiungere l’iconico Campo Imperatore.
Un itinerario in moto attraverso tre magnifici Parchi Naturali che vi lascerà a bocca aperta ad ogni tappa. Curve e paesaggi favolosi per trascorrere un weekend in moto in Abruzzo sbalorditivo e assolutamente appagante.
Da Forca d’Acero a Campo Imperatore in moto
L’itinerario in moto che andiamo a delineare si snoda lungo l’Appennino Centrale. Circa 320 Km attraverso le montagne abruzzesi, partendo dal Valico di Forca d’Acero, attraversando il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco Regionale del Sirente-Velino e il Parco Nazionale del Gran Sasso.
Il percorso ci porterà a toccare alcune location molto note come:
- il Lago di Scanno, famoso lago a forma di cuore;
- le Gole del Sagittario, un’oasi più unica che rara;
- Aielli, il borgo dei murales;
- L’Aquila, il capoluogo;
- il mitico Passo delle Capannelle;
- Campo Imperatore, il vasto altopiano alle pendici del Gran Sasso;
- e Rocca Calascio, il castello più alto degli Appennini.
Il percorso si consuma in un weekend, dunque in due tappe dense di chilometri e di emozioni.
A seconda del vostro punto di partenza, potete decidere di invertire il punto di start e affrontare l’itinerario al contrario di come andiamo a descrivendo.
Dunque, vediamo come organizzare le tappe di questo itinerario attraverso le montagne d’Abruzzo in moto.
GIORNO 1
Cosa vedere nel Parco Nazionale d’Abruzzo in moto
Location molto nota agli amanti del foliage, che in autunno qui trovano un’ambientazione fiabesca per i loro trekking, Forca d’Acero è uno dei valichi più belli e suggestivi dell’appennino centrale. Posto a 1538m s.l.m., questo passo di montagna è attraversato dalla Strada Regionale 509 di Forca d’Acero, una strada motociclisticamente fantastica.
Dalla A1, Autostrada del Sole, prendiamo l’uscita Ceprano per immetterci sulla Strada Regionale 6 che, virando verso l’interno, incrocia la SR82 che ci introduce alla prima tappa di questo viaggio.
Isola del Liri
Sulla nostra strada incontriamo un gioiello nascosto, per il quale vale la pena fare una sosta. Isola del Liri è un piccolo borgo della Ciociaria, che presenta una particolarità che la rende incantevole: direttamente nel cuore del suo centro storico si apre un’incredibile scenario naturale costituito da una cascata alta quasi 30 m.
Nota come la Cascata Grande questo scenografico getto d’acqua nasce dalla salto del fiume Liri e rappresenta uno dei maggiori monumenti della natura italiana.
Dalla cascata si gode di una pittoresca prospettiva sul fiume Liri, su cui si affacciano il castello e il borgo storico. Il colpo d’occhio è molto particolare.
Lasciamo Isola del Liri continuando sulla SR82, che attraversa Sora e si immette sulla SR666 che, dopo qualche km di pieghe salendo sull’Appennino, raggiunge la SR509 di Forca d’Acero. Si entra nel Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise.
Forca d’Acero in moto
Il Valico di Forca D’Acero rappresenta l’unico accesso al Parco Nazionale d’Abruzzo partendo dal versante laziale.
Il tracciato sul passo è ammaliante: pochi tornanti ma un bel tracciato movimentato, su uno stupendo percorso montano, ci portano a 1538m entrando in una particolare faggeta di alberi alti, dritti e tutti uguali che creano un’atmosfera del tutto particolare.
Il momento migliore per attraversare il Valico di Forca d’Acero è l’autunno, quando oltre al panorama potrete ammirare uno dei più bei foliage d’Italia. Il bosco si colora con gradazioni dal rosso al giallo dando vita ad un intenso colpo d’occhio.
Sul valico vale la pena fare una pausa per godere appieno della suggestione di questo luogo, magari camminando lungo uno dei tanti sentieri nel bosco oppure gustando della carne alla brace e la cucina tipica locale.
Proprio sul valico c’è la “Taverna del lupo”, un locale rustico che offre, a prezzi non proprio “friendly”, della buona cucina. In alternativa potete farvi preparare un panino superfarcito, ottimo e sicuramente più economico.
Si entra in Abruzzo
Dopo circa 14 km di goduria e spettacolo, la SR 509 si addentra in Abruzzo e il bosco lascia il posto ai panorami tipicamente abruzzesi.
Finita la strada di Forca d’Acero incrociamo SS83 Marsicana.
Siamo ai piedi di Opi, un antico borgo medioevale, caratteristico per la sua disposizione del tutto singolare sulla montagna. Posto a schiena d’asino su un’altura, questo paesino non ha edifici particolarmente importanti, tuttavia il suo centro storico è molto curato e, intrufolandosi nei vicoli tra le casette costruite sul ciglio delle rocce, l’una accanto all’altra, gli affacci sono davvero piacevoli.
Ma la prossima vera meta di questo itinerario in Abruzzo in moto è Barrea, che dopo solo 15Km percorsi sulla Strada Marsicana, ci regala una vista sul suo omonimo lago da non perdere!
Barrea e il Lago di Barrea
Barrea è un piccolo borgo incastonato tra vette montuose imponenti. Sorge arroccato su uno sperone roccioso alle pendici del monte Greco (2249), posizione che gli regala una splendida veduta sulla vallata sottostante.
La realizzazione del lago, creato agli inizi degli anni ’50 con uno sbarramento del fiume Sangro, cambiò radicalmente l’aspetto della valle regalando a questo luogo uno scenario incantevole.
Da non perdere il centro storico del piccolo borgo, con caratteristiche le stradine acciottolate, le case di pietra e le sue antiche chiese.
Il principale edificio religioso nel cuore di Barrea e la chiesa di San Tommaso Apostolo, originaria del 1200, ma più volte danneggiata e ricostruita che custodisce alcune opere del ‘700.
Il Castello di Barrea, costruito intorno all’anno 1000, si trova nella parte più alta del paese. La struttura è visitabile al costo di 2€ e dai suoi affacci si può godere di un’altra stupenda preospettiva sul Lago di Barrea.
Altro punto panoramico suggestivo è il Belvedere Il Colle, che si nasconde tra i vicoli del borgo e si affaccia, ripido, sul fiume e lo sbarramento del lago e sull’imponente massiccio del Greco.
Anche il Lago di Barrea merita una sosta o una siesta… Sulle sponde del lago c’è una piccola spiaggia conosciuta come La Gravara, che permette di distendersi e di godere del relax che solo sulle rive del fiume è possibile provare. Le montagne si riflettono sullo specchio dell’acqua e tutt’intorno la natura si fa magica. D’estate è possibile anche fare il bagno… Il luogo è attrezzato, con un punto ristoro, l’area pic-nic e offre anche noleggio pedalò e canoe.
La spiaggia sul lago si raggiunge dalla SS83 Marsicana, oltrepassando il ponte sul lago, seguendo le indicazioni per Civitella Alfedena.
La SR 479 verso Scanno
Torniamo indietro verso Villetta Barrea per proseguire il nostro viaggio all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo in moto verso il nord.
Risaliamo lungo la Strada Regionale 479 “Sannite” in direzione di un altro spendo lago: il Lago di Scanno.
Questo lago è noto per essere il lago a forma di cuore, uno dei più fotografati d’Italia. In realtà, il Lago di Scanno non ha propriamente la forma di un cuore, ma guardandolo in prospettiva… Per ammirare questo spettacolo della natura e portare a casa la foto del lago a forma di cuore, è necessario affrontare un trekking tutto in salita: il “Sentiero del Cuore“.
Il sentiero parte tra il noleggio delle biciclette e il negozio di souvenir, troverete la segnaletica a guidarvi. Il tempo di percorrenza è di circa 3/4 d’ora, escluse le pause fotografiche che potreste fare dai bellissimi scorci presenti lungo il sentiero. Il percorso procede per lo più immerso nel verde e una volta raggiunto il Punto Panoramico, il lago vi apparirà come un cuore perfetto. Il cuore d’Italia.
Arrivando dalla SR479 troverete un parcheggio dedicato alle moto, a pagamento, e un’area attrezzata con bar, ristoranti, nolo bici, pedalò… Il lago ha una spiaggetta ed è perfettamente balneabile, avendo conquistato anche il riconoscimento della Bandiera Blu.
Sulle sponde del lago ammirerete, incastonata, una chiesetta: è la Chiesa della Santissima Annunziata, meglio conosciuta come Chiesa della Madonna del Lago. Si tratta di una piccola chiesa che dall’esterno può apparire spoglia e quasi anonima, ma l’interno vi sorprenderà. L’altare è infatti situato su una parete di roccia naturale su cui sono posti diversi omaggi alla Vergine in segno di devozione da parte degli abitanti del luogo.
Le Gole del Sagittario in moto
Se le vostre coronarie hanno retto dopo il trekking sul Sentiero del Cuore…. siete pronti per ripartire lungo le Gole del Sagittario in moto. Una manciata di km, 5/6 per la precisione, e potrete specchiarvi sulle acque di un altro fantastico lago: il Lago di San Domenico.
Riprendiamo la Strada Regionale 479 Sannite in direzione di Villalago, un borgo arroccato che figura nel prestigioso club dei Borghi più belli d’Italia. Disposto ad anfiteatro sulla sommità del Monte Argoneta, questo piccolo villaggio è caratterizzato da casette allineate su precipizi e dirupi, stretti vicoli e piazzette panoramiche.
Andando avanti sulla SR470 si entra in uno del canyon più spettacolari d’Italia. Le gole del Sagittario si estendono per più di 400 ettari snodandosi, tra rupi altissime, lungo il percorso del fiume Sagittario. La strada si fa scenografica, stretta tra la parete rocciosa e lo specchio del lago di San Domenico. Arrivati a circa la metà del lago, incontrerete un ponte che conduce al luogo più rappresentativo delle Gole: l’Eremo di San Domenico.
Lasciare la moto vicino al ponte non è sempre facilissimo, ma vale la pena fare qualche passo in più per godere della pace e della bellezza di questo luogo.
Alla chiesetta si accede tramite un portico impreziosito da una bifora, che regala un romanticissimo affaccio sul lago. All’interno del santuario si può accedere alla grotta dove, secondo la tradizione, il santo visse intorno all’anno 1000.
Di fianco al santuario c’è una spiaggetta dove potete stendere la vostra stuoia per qualche minuto di relax. Peccato che il lago non sia balneabile, in realtà si tratta di una diga, altrimenti la favola sarebbe perfetta…
Anversa degli Abruzzi
Superata la diga si San Domenico, la SR479 continua poi a contorcersi lungo il canyon per 8 km, fino a raggiungere Anversa degli Abruzzi.
Prima di arrivare ad Anversa, però, non perdete l’occasione di visitare la frazione di Castrovalva, un minuscolo borgo in cui vivono ormai solo 15 abitanti, costruito sulla cresta rocciosa del monte Sant’Angelo.
Troverete di strada le indicazioni che vi introdurranno su una stradina stretta e tortuosa che, salendo si fa via via più panoramica, offrendo una magnifica veduta sulle Gole del Sagittario.
Il centro di Anversa degli Abruzzi è annoverato tra i borghi più belli d’Italia: conservando l’aspetto medievale, è impreziosito dalle chiesette in stile romanico abruzzese di Santa Maria delle Grazie e San Marcello, il patrono. I ruderi del catello normanno dominano il borghetto caratterizzato dalle tipiche casette l’una addossata all’altra, tra stretti vicoli scalinati e pittoresche piazzette.
Attraversare il Parco del Sirente-Velino in moto
Lasciate le Gole del Sagittario, il nostro viaggio in Abruzzo in moto continua lungo l’Appennino Centrale, andando a posare le nostre due ruote all’interno di un altro parco naturale: quello del Sirente-Velino.
Si tratta di un parco regionale istituito nel 1989, le cui cime principali al suo interno sono il Monte Velino (2487 m) ed il massiccio del Sirente (2348 m). La strada che attraversa quest’area protetta è la SS696 “del Parco Regionale Sirente-Velino”, appunto, un percorso di alto valore paesaggistico, dove i tornanti si alternano a piacevoli allunghi, regalando notevole divertimento alla guida.
Per raggiungere la Strada del Sirente-Velino risalite da Anversa verso Cocullo, lungo la Via S. Maria in Campo, per percorrere la panoramica SP60 e poi la SP17 in direzione di Pescina
Pescina, la città di Ignazio Silone
La SP17 attraversa Pescina, altro affascinante borgo medievale, in cui nacque e visse l’illustre scrittore del 900 Ignazio Silone. La cittadina è dominata dai ruderi del Castello Piccolomini con la sua imponente torre, da cui si osserva l’estesa Piana del Fucino.
A Pescina, in pochi metri, nel centro storico, potete visitare, Tomba di Ignazio Silone, situata sotto il campanile di San Bernardo, e la sua Casa-Museo, la Cattedrale di Santa Maria delle Grazie e la chiesa di Sant’Antonio da Padova.
Aielli, il Borgo Universo
Altra tappa, imperdibile, prima di raggiungere la SS 696, è quella ad Aielli. Questo piccolo borgo medievale ha subito negli ultimi anni una coloratissima trasformazione: i muri delle sue case e gli edifici pubblici sono stati interamente ricoperti da dipinti.
A compiere questa trasformazione è stato un Festival di street art, musica, performance e astronomia denominato Borgo Universo. Nato per valorizzare gli scorci, i panorami e la storia del borgo, questo Festival, giunto nel 2023 alla 7° edizione, ha trasformato Aielli in una coloratissima mostra a cielo aperto in cui si possono ammirare circa 30 murales realizzati da street artist di tutto il mondo.
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Tappa all’Aquila
La SS696 “del Parco Regionale Sirente-Velino” attraversa località turistiche di Ovindoli e Rocca di Mezzo. I tornanti che portano su a Ovindoli sono entusiasmanti, immersi in un fitto bosco di conifere e dotati di un asfalto pressoché perfetto. La strada poi si distende percorrendo l’altopiano del Sirente-Velino, conosciuto anche come altopiano delle Rocche.
Da Rocca di Cambio si continua sulla SS5, il cui tracciato si fa impegnativo e divertente. Saliamo fino ai 1383m del Valico di Rocca di Cambio, per ridicendere nella Conca aquilana, tra curvoni e numerosi tornanti. Infine si entra a L’Aquila sulla SS17.
L’Aquila è una città austera, posta a 721m s.l.m. tra le vette del Sirente-Velino del Gran Sasso d’Italia. Capoluogo di regione, colpisce per i suoi palazzi, monumenti e chiese che la rendono una città d’arte di indubbio fascino.
Colpita duramente dal terremoto del 2009, l’Aquila è una città che sta lottando per recuperare il suo antico splendore. Molti monumenti sono stati ripristinati, alcuni restano ancora in attesa di recupero, ma la sua ricchezza architettonica è apprezzabile anche se non ancora disponibile al 100%.
Il centro storico è custodito all’interno della cinta muraria di epoca medievale, che conserva 4 porte d’accesso. Arrivando in città sulla SS17, si attraversa Porta Napoli entrando subito nel cuore dalla città.
Poco distante incontriamo la Villa Comunale, nei pressi della quale potrete cercare parcheggio per raggiungere P.za Duomo. Adiacente alla Villa Comunale c’è il Palazzo dell’Emiciclo, oggi sede della Regione Abruzzo, caratterizzato da un ricco colonnato in stile neoclassico e di forma semicircolare.
P.za Duomo è la principale piazza della città, che ospita il Duomo dedicato ai Santi Giorgio e Massimo (XIII sec) e la Chiesa di Santa Maria del Suffragio (XVIII sec). Si tratta di una piazza di notevoli dimensioni, di fatto una delle piazze più grandi d’Italia, di forte impatto, impreziosita, per di più, da due fontane monumentali.
P.za Palazzo è, in antitesi a P.za Duomo, la sede del potere politico, dove sorgevano il Palazzo del Capitano (Pl. Margherita), la Torre Civica e diversi palazzi nobiliari.
P.za Santa Margherita si trova alle spalle del Pl. del Margherita e ospita la Chiesa di Santa Margherita e l’Università degli Studi dell’Aquila.
La Basilica di San Bernardino da Siena si trova, poco distante, sullo stesso Corso Principe Umberto.
Riprendendo la moto potete percorrere Via Collemaggio per ammirare la Basilica di Santa Maria di Collemaggio. La basilica si situa fuori dalla cinta muraria della città ed è caratterizzata dalla sua facciata decorata con i tipici marmi rosa e bianchi che la rendono uno dei capolavori più importanti dell’architettura abruzzese. In questa chiesa è seppellito il fondatore dell’ordine dei Celestini, ovvero Papa Celestino V.
Da vedere ancora a L’Aquila c’è il Forte Spagnolo, situato nel punto più alto della città, particolarissimo esempio di architettura militare cinquecentesca. Il Forte è sede del Museo Nazionale d’Abruzzo, il più importante della regione, che ospita reperti archeologici, tra cui il più importante è lo scheletro di un mammut, oltre che opere scultoree e pittoriche dalla fine del XII sec al Novecento.
Un motivo in più per visitare il Forte è quello di poter ammirare, nelle immediate adiacenze, l’Auditorium del Parco, una struttura progettata da Renzo Piano e realizzata interamente in legno.
Uno dei simboli della città è la Fontana delle 99 cannelle. Secondo un’antica leggenda la fontana simboleggia l’unione delle popolazioni dei 99 castelli che diedero vita alla fondazione della città. 99 è infatti un numero simbolico per questa città, tant’è che si racconta che in città ci siano 99 piazze, 99 chiese e 99 fontane.
GIORNO 2
Il Parco Nazionale del Gran Sasso
Il prossimo obiettivo del nostro viaggio in Abruzzo in moto è il Parco Nazionale del Gran Sasso.
Usciamo dalla città di L’Aquila sulla SS80, la “Strada del Gran Sasso d’Italia” appunto, che rappresenta un must del motociclismo Abruzzese. Questa direttrice collega l’Aquila a Teramo, raggiungendo la costa adriatica. Noi ne percorreremo, in questo itinerario in moto, solo 10km, dove la SS80 entra nel Parco del Gran Sasso e raggiunge i 1300m del mitico Passo delle Capannelle.
In corrispondenza del Passo delle Capannelle si dirama la Provinciale 86 “del Vasto”. Si tratta di un tracciato di 46km, ben dondolato, sotto il potente fianco del Massiccio del Gran Sasso.
Poi si devia sulla SS17bis, per salire, in un tripudio di curve e panorami, sull’altopiano di Campo Imperatore. Difficile rimanere concentrati sulla guida di fronte a tanta meraviglia della natura…!
Campo Imperatore in moto
Percorrere l’altopiano di Campo Imperatore in moto è tra cose che non può assolutamente mancare nel curriculum di un motociclista. L’altopiano più vasto degli Appennini, con i suoi ben 75 kmq, stupisce per la sua vastità, i suoi colori, la sua particolare luce e naturalmente per le sue straordinarie vedute.
Belle curve e alcuni tornanti, portano in quota, tra i 1500 e i 1900m dell’altopiano. Poi il tracciato si distende, come l’animo dell’osservatore che ammira questi luoghi. Non riuscirete a tirare le marce (almeno per la prima volta che ci approdate… ) perché sarete letteralmente rapiti dallo scenario!
La prima tappa va fatta all’Osservatorio Astronomico di Campo Imperatore. Si raggiungono i 2100, attraverso una magnifica serie di tornanti, all’ombra del Monte Aquila 2494m, con il Corno Grande 2912m che fa capolino. Se siete interessati ad una visita guidata presso l’osservatorio approfondite >> qui.
Qui troviamo ad accoglierci l’Ostello Campo Imperatore, che vale la pena di visitare essendo anche un museo… Infatti all’interno della struttura è possibile ammirare il punto d’arrivo della vecchia funivia del Gran Sasso, dismessa nel 1988, luogo liberamente accessibile, dove sedersi per ammirare, al riparo, incredibile Panorama.
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È accanto alla Chiesetta della Madonna della Neve che si accalcano le moto in sosta e alcuni ambulanti che preparano arrosticini, panini ed altre leccornie.
Se avete voglia di fare un trekking è possibile raggiungere il Rifugio Duca degli Abruzzi, situato al di sopra dell’osservatorio a 2388m, attraverso un facile cammino di 40 minuti.
La grande struttura alberghiera, che pare giacere in stato di abbandono e che invece oggi è in fase di ristrutturazione, è un albergo risalente agli anni 30′, il famoso Hotel Campo Imperatore in cui nel 1943, in seguito alla caduta del fascismo, fu tenuto prigioniero Benito Mussolini.
Fatta tappa all’osservatorio di Campo Imperatore Non resta che ridiscendere sulla SS 17 bis e percorrere l’intera piana. La strada scorre distesa sul’altopiano, tra leggeri destra e sinistra, circondati dalle montagne.
Il Ristoro Mucciante in moto
Una delle tappe ormai immancabili a Campo Imperatore è il Ristoro Mucciante, dove ci si ritrova in una comunità di motociclisti intenti ad arrostire e addentare arrosticini.
Nato come set cinematografico, il “Way Station Cafè” del triller di Festa Campanile, “Autostop rosso sangue” del 1977, questo tempio della grigliata, è ormai un luogo cult.
Sull’estremo est della piana di Campo Imperatore, questa la struttura, interamente in legno, si configura come un non convenzionale “fai da te”. All’interno del ristoro si possono acquistare arrosticini e carni da grigliare in autonomia sulle fornacelle sempre accese poste all’esterno.
Si lascia da Campo Imperatore sempre con un “arrivederci” nella testa.
Proseguendo sulla statale 17bis si raggiunge il valico di Capo la Serra con un fare sinuoso e guidato, insomma divertente. Dopo il valico si scende per 12 km andando incontro alla nostra penultima tappa di questo ricco itinerario dell’Abruzzo in moto.
Castel del Monte
Anche questo piccolo paese abruzzese, arroccato sul versante più a sud del Gran Sasso, è annoverato tra i borghi più belli d’Italia.
Castel del Monte, a dispetto di ciò che farebbe credere il suo nome, non è il classico paese con sulla sommità il suo castello. O meglio, un castello c’era, ma nei secoli è stato inglobato nel borgo che andava espandendosi.
Se siete amanti dei piccoli borghi non perdete una passeggiata a Castel del Monte. Questo gioiellino abruzzese, seppur danneggiato dal terremoto che ha colpito l’Abruzzo nel 2009, è stato per gran parte ricostruito. Presenta un nucleo medioevale perfettamente conservato, offrendo pittoreschi scorci e meravigliosi affacci sulla Valle del Tirino.
Rocca Calascio
A soli 8 km da Castel del Monte, percorrendo la strada provinciale 7, si raggiunge Rocca Calascio considerato uno dei simboli dell’Abruzzo.
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In realtà si tratta di un borgo abbandonato. Sulla sommità si colloca un castello, uno dei più alti e più belli d’Italia. Ai suoi piedi rimangono i resti archeologici di un antico villaggio e , un po’ più a valle un borghetto quasi interamente recuperato, in cui è stato allestito un Albergo Diffuso.
Rocca Calascio, ricompresa nel Parco Nazionale del Gran Sasso, si raggiunge attraverso un percorso di 3 km , con un dislivello di 200 m, a partire dal Comune di Calascio.
In alta stagione la strada che raggiunge la Rocca viene chiusa e la salita è garantita da un servizio navetta, che fa la spola tra Calascio e la Rocca, tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00. L’alternativa è quella di raggiungerlo a piedi, con una passeggiatina in salita di circa 40 minuti….
Se invece decidete di visitare Rocca Calascio in moto in un periodo di bassa stagione, riuscirete a parcheggiare vicinissimi al borgo e a risalire a piedi i soli 500 m che vi separano dal castello.
Il castello è visitabile tutto l’anno e dall’altitudine dei suoi 1460 m domina un paesaggio di una spettacolare bellezza. Sul versante Nord si ammira la bella chiesa della Madonna della Pietà (XVI sec), che non fa che aggiungere fascino all’intera veduta.
Conclusioni da un Tour dell’Abruzzo in moto
L’Abruzzo in moto è uno scrigno di sorprese! Girando in moto in questa regione si vivono emozioni incredibili. Una scoperta di gioielli creati dalla natura e dall’uomo che rendono questo itinerario in moto un viaggio indimenticabile
Lungo l’Appennino Centrale, attraversando ben tre Parchi Naturali, abbiamo percorso circa 320km. Le strade che ci hanno deliziato per la loro spassosità e fascinosità sono:
- la Strada Regionale 509 di Forca D’Acero;
- la Strada Statale 83 Marsicana;
- la SR 479 Sannite;
- la SS 696 del Parco Regionale Sirente-Velino;
- la SS80 del Gran Sasso;
- la SP86 del Vasto arrivando a Campo Imperatore;
- la SS 17 bis.
Questo tour dell’Abruzzo in moto può essere completato in un weekend o, con ritmi più lenti, in 3 giorni.
Se volete fare un tour di una settimana potete leggere Tour dell’Umbria in moto in 4 giorni.
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